domenica 29 marzo 2009

NAPOLI, INIZIATIVA ANTIFASCISTA,LA POLIZIA SPARA...


Il 26/03/09 a Napoli è successo un fatto gravissimo che si inserisce a pieno nel clima di repressione da stato di polizia che prepara il terreno al moderno fascismo.
Da qualche giorno i fascisti di blocco studentesco avevano cercato di imporre le loro iniziative all’università in particolare alla facoltà di giurisprudenza, per una precisa cronologia dei fatti precedenti al 26/03 rimandiamo al comunicato sotto allegato dei compagni napoletani.
Per quel giorno i neofascisti volevano proiettare il cosiddetto documentario sui fatti di piazza Navona
Ovvero un video montato ad arte dove i vili aggressori di studenti medi quindicenni armati di cinghie diventano gli aggrediti e viceversa.
I compagni napoletani hanno convocato allora un presidio antifascista per quel giorno e per motivi di ordine pubblico il questore vieta la proiezione di propaganda del blocco studentesco.
Per l’occasione decine di neofascisti di altre città erano accorsi in città per dar man forte ai loro amici napoletani e quindi provocano il presidio antifascista.
In ogni caso l’ingente schieramento di sbirri evita che ci sia contatto tra i 2 gruppi.
Il fatto grave ed emblematico avviene successivamente,come si legge dal comunicato sotto, nei pressi della stazione dove un poliziotto esce dall’auto e si sente in diritto di sparare.
Subito la digos napoletana e i media di regime hanno propagandato la loro versione dei fatti ovvero che il colpo è stato sparato in aria per disperdere ipotetici aggressori.
Decine di testimoni non sono d’accordo con questa versione.
Il significato politico di quanto accaduto è chiaro e conferma ancora una volta che lo stato si schiera apertamente contro chi si ribella e combatte coerentemente il fascismo.
I fascisti godono di una protezione dello stato che tollera le azioni squadriste che si moltiplicano quotidianamente sul territorio.
Dopo i gravi fatti di Bergamo,Torino e Milano adesso a Napoli c’è stato un salto di qualità nella repressione contro gli antifascisti.
Nonostante la repressione nei casi citati si è visto che gli antifascisti non si sono fatti intimidire e si sono opposti strenuamente ai tentativi di dare agibilità politica a squadristi accoltellatori e divulgatori di omofobia e razzismo.
I servi in divisa godono di un impunità che ormai dovrebbe essere chiara a tutti dopo le sentenze ridicole per i fatti di Genova dove anche li il servo in divisa Placanica aveva sparato uccidendo Carlo Giuliani.
Per fortuna l’altro giorno non c’è stato il morto ma l’atto rimane ugualmente indicativo del clima repressivo che stiamo vivendo.
Ancora una volta, contro la deriva autoritaria e le restrizioni di libertà e diritti che ci impongono con il rischio di sprofondare nuovamente nei tempi bui del ventennio fascista, ribadiamo la necessità dell’antifascismo militante come pratica quotidiana per ricacciare indietro la feccia nera.
Ma antifascismo è anche opporsi alla “democrazia” borghese che altro non è che dittatura della borghesia contro i lavoratori, i proletari,le masse popolari i giovani ribelli e le donne.
Per questo prendiamo ancora una volta atto che non possiamo delegare l’antifascismo alle istituzioni che di fatto sono un tutt’uno con esso ma opporsi dal basso.
L’antifascismo non è reato!
Viva l’antifascismo militante!

Red Block Palermo



di seguito il comunicato dei compagni napoletani:

Comunicato sul presidio di oggi, 26/03/09, sui neofascisti e sullo sparo della polizia

Oggi 26 marzo 2009 si è svolta la giornata antifascista convocata ed organizzata dagli studenti napoletani e altre realtà di movimento.
Fin dal mattino abbiamo organizzato mostre, volantinaggi e interruzioni dei corsi per denunciare il tentativo da parte di organizzazioni neofasciste di infiltrarsi e prendere spazio e agibilità politica nelle nostre facoltà. La forte partecipazione alle mobilitazioni di questi giorni e al presidio di stamattina ha permesso di tenere lontano la feccia neofascista che anche in questa occasione si è presentata armata con l'intento di impedire lo svolgimento delle iniziative in programma nella giornata. Infatti l'episodio di oggi è solo l'ultima di una serie di azioni di lotta.
La prima di queste ha avuto luogo mercoledì 18 marzo, quando i neofascisti di Blocco Studentesco (organizzazione neofascista legata a Casapound) armati di coltelli e spranghe, mentre volantinavano per l'iniziativa (autorizzata dal preside di Giurisprudenza) che si sarebbe dovuta tenere il 26 marzo, hanno tentato di impedire l'ingresso degli studenti nella facoltà di giurisprudenza.
Il giorno seguente, nello stesso luogo, si è tenuto un presidio durante il quale attraverso un volantinaggio sono stati denunciati i fatti del giorno precedente.
Il 24 marzo si è tenuta un'assemblea antifascista alla quale hanno partecipato centinaia di studenti e varie realtà di movimento.
Grazie a tutte queste pressioni, l'autorizzazione è stata revocata, ma abbiamo sentito comunque l'esigenza di rimarcare ,attraverso la giornata di oggi, come l'antifascismo fa e farà sempre parte della nostra lotta contro le politiche repressive di questo e qualsiasi governo.
La giornata si è conclusa con un corteo, partito da Via Marina, fino a palazzo Giusso dove si è tenuta un'assemblea.
In concomitanza con il nostro presidio, ad Acerra si svolgeva la protesta contro l'apertura dell'inceneritore e molti degli studenti che erano lì presenti stavano tornando verso l'Università, mentre altri universitari, preoccupati, gli andavano incontro. Nella stazione di piazza Garibaldi hanno avuto la brutta sorpresa di incontrare di nuovo gruppi di squadristi armati di cinte. Probabilmente non erano napoletani o avevano saputo in piazza che stavano tornando studenti col treno. Ci sono stati perciò momenti di tensione. Ma la cosa più grave è successa fuori la stazione. Lì infatti è arrivata una macchina della polizia. Era una situazione in cui non stava accadendo niente, c'erano solo studenti del movimento fuori la stazione. I poliziotti sono scesi dalla macchina e hanno immediatamente esploso un colpo di pistola (e non con il braccio teso in alto)!! E' stato un gesto inquietante, immotivato, irresponsabile e pericoloso. Sul fatto che non ci fosse nessun presupposto per quel gesto in quel momento ci sono decine di testimonianze di studenti e studentesse che erano lì e di cittadini che erano nella piazza. A questo gesto sono seguiti naturalmente nuovi momenti di tensione. Ma non è affatto vero, come già leggiamo su una serie di siti, che lo sparo sia stato conseguenza di un'aggressione alla volante o di una rissa in corso in quel momento! Ripetiamo, ci sono decine di testimoni oculari. Questo episodio è ulteriore riprova del clima di repressione che viviamo quotidianamente.

Antifasciste e antifascisti di Napoli

martedì 24 marzo 2009

Il 18 APRILE TUTTI A TARANTO: PER LA SICUREZZA DI LAVORATORI E STUDENTI RIBELLARSI E' GIUSTO!

Soprattutto nei periodi di crisi economica come quello che stiamo vivendo, i governi fanno pagare questa crisi da loro creata ai lavoratori e alle masse popolari, tagliando fondi alla spesa sociale in primis istruzione e sanità e come
abbiamo visto dando soldi a banche e per finanziare guerre di aggressione a cui partecipa anche l’Italia. Quando i
giovani o i lavoratori si ribellano a tutto ciò scatta la repressione
poliziesca come abbiamo visto negli ultimi giorni a
Torino ,Roma ,Barcellona Parigi,Atene
e la lista potrebbe continuare…

Gli effetti di tali tagli sono evidenti: i padroni delle grandi fabbriche pur di non diminuire di 1 centesimo il proprio profitto non mettono in sicurezza gli impianti e di conseguenza nel nostro paese muoiono 4 operai al giorno!

Per quanto riguarda i tagli alla scuola, a parte colpire la qualità
dell’istruzione e causare il licenziamento di migliaia di lavoratori già
dall’anno prossimo, minano anche alla sicurezza degli studenti.
8 miliardi di € di tagli previsti dalla riforma Gelmini significano
meno investimenti per mettere a norma e ristrutturare gli edifici scolastici di cui in Italia almeno il 50% è fatiscente (con punte del 70% in Sicilia).

Già lo scorso novembre al Liceo Darwin di Torino è morto Vito Scafidi 17 anni è la
responsabilità politica è del governo e delle sue politiche !

Altro che fatalità come ci hanno detto politici e telegiornali !

Contro tutto ciò però non bastano le parole ci vogliono i fatti!

La rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro dopo la grande manifestazione di 5000 tra lavoratori e studenti per non dimenticare la strage Tyssenkrupp a Torino ha lanciato una seconda grande manifestazione a cui già hanno aderito decine di organizzazioni politiche, sindacali, circoli politici e singole personalità come artisti, attivisti
sindacali ecc. per il 18 marzo a Taranto.
Dopo Torino, Taranto come città simbolo dei morti sul lavoro e della devastazione ambientale a causa della presenza della multinazionale siderurgica ILVA (la più grande d’Europa) che con i suoi fumi nuoce in primo luogo gli operai ma anche tutta la città di Taranto dove vi è un alto tasso di tumori a partire dai bambini di 8-10 anni
(vedi appello della manifestazione dietro).
Per questo è necessario che gli studenti lottino e si organizzino in ogni scuola per la propria sicurezza e la messa a norma degli edifici.
Già sappiamo che le istituzioni previste come la Provincia non hanno mai mosso un dito al riguardo solo con la lotta si può cambiare qualcosa!
Per questo è necessario che gli studenti sia singoli che collettivi aderiscano alla manifestazione.

Aderisci alla manifestazione del 18 aprile a Taranto !


Manda la tua adesione a: manifestazione18aprile@gmail.com

Stiamo organizzando i pullman per la partecipazione alla manifestazione dalle città in cui è presente la Rete.
per info sulla partenza contattaci a : redblock@alice.it oppure cell 3498113576


RED BLOCK aderente alla
RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO

BRUNETTA CONTRO L'ONDA GUERRIGLIERA

Giovedì 18/03 il movimento studentesco è tornato nelle piazze italiane.
Già nei giorni precedenti gli studenti si erano mossi in alcune università a seguito del tentativo di gruppi neofascisti di fare la loro sporca propaganda grondante di demagogia.
Palazzo nuovo è stato occupato militarmente da ingenti forze di polizia a difesa dei 4 neofascisti di Azione Universitaria/Fuan , gli studenti che vivono l’università quotidianamente sono stati caricati e spinti fuori dall’edificio. Il compagno antifascista Luca arrestato e rilasciato con obbligo di firma solo dopo 2 settimane di galera.
Simili fatti sono avvenuti poco dopo alla statale di Milano… in più, pochi giorni prima a Bergamo un corteo antifascista che voleva sfilare per le vie del centro per denunciare l’apertura di un nuovo covo neonazista di Forza Nuova è stato brutalmente caricato, 50 compagni in stato di fermo, mentre si permetteva ai neonazisti con in testa Roberto Fiore (condannato dalla magistratura italiana per banda armata e associazione sovversiva) di sfilare per la città con caschi e bastoni.
In queste occasioni le istituzioni hanno mostrato ancora una volta da che parte stanno: a difesa dei fascisti e contro chi si ribella!
Per questo esprimiamo la massima solidarietà militante a tutti quei compagni fermati e arrestati “colpevoli” di contrastare la feccia nera che avanza.
Tutto ciò dimostra che l’antifascismo non si può delegare alle istituzioni che marciano sempre più verso un moderno fascismo per mezzo dello stato di polizia, ma deve essere necessariamente militante!
La fascistizzazione dello stato è stata evidente anche giovedì 18/03 come si diceva prima dove a Roma in seguito ai nuovi regolamenti sui cortei, è stato vietato agli studenti della sapienza di raggiungere in corteo il concentramento dei lavoratori della CGIL.
La stessa CGIL tra l’altro e firmataria insieme agli altri sindacati di regime: CISL,UIL,UGL e istituzione di tale regolamento liberticida e quindi politicamente responsabile alla pari di tutti i firmatari di ciò che è successo.
L’intera università è stata circondata dai servi in divisa e tutti gli studenti all’interno sequestrati e negati del loro diritto di manifestare.
Ancora una volta lo stato viola la sua stessa costituzione…
In seguito alla ritorno in piazza dell’onda la prima reazione del governo è stata quella della repressione plateale a Roma e del commento ideologicamente pregno di disprezzo del ministro Brunetta che ha definito gli studenti in modo denigratorio chiamandoli “guerriglieri”,
forse capendo poco dopo che per molti studenti e non solo il termine guerrigliero ha un accezione positiva si è corretto dicendo “i guerriglieri sono una cosa seria, sono ragazzotti che giocano a fare i guerriglieri”.
I ragazzotti a cui il ministro brunetta si riferisce con tale disprezzo allo stesso modo con il quale si rivolge spesso ai lavoratori, sono il futuro della società a cui però viene negato il diritto allo studio per mezzo delle riforme che i governi sia di destra che di sinistra hanno varato da 15 anni a questa parte rendendo quello che dovrebbe essere un diritto, un privilegio classista a forza di aumenti delle tasse, corsi a numero chiuso e adesso anche l’ingresso massiccio del diktat del privato che sarà il soggetto determinante per i finanziamenti nelle future prossime università trasformate in fondazioni di diritto privato.
Il movimento studentesco è stato l’unico reale movimento d’opposizione a questo governo in autunno per questo fa così paura al governo che risponde con repressione e dichiarazioni isteriche come quella del super nano Brunetta.
Con lo slogan “noi la crisi non la paghiamo!” gli studenti dicono che questo sistema è marcio e deve essere cambiato da cima a fondo, nonostante certe elaborazioni ambigue come quelle di “autoriforma” uscita fuori dai workshop della Sapienza che, lungi dal proseguire con una critica serrata al sistema trova invece con esso punti di incontro di tipo riformista, il movimento in questi giorni ha dimostrato una radicalità davanti la repressione che sicuramente lo porterà ad una radicalità anche di posizioni politiche e teoriche su un piano rivoluzionario.
Perché se gli studenti vogliono cambiare qualcosa devono capire che lo si può fare solo su basi rivoluzionarie senza scendere a compromessi.
Capito questo allora si che gli studenti diventeranno guerriglieri e i nuovi partigiani in lotta contro lo stato di polizia e il moderno fascismo, e quando arriverà quel momento non ci sarà scampo per nani vari,sindacati di regime,partiti fascisti o falso comunisti che siano!

venerdì 6 marzo 2009

COMUNICATO DI SOLIDARIETA' AGLI ANTIFASCISTI BERGAMASCHI

Sabato 28 febbraio a Bergamo, con il beneplacito delle istituzioni democratiche, ha avuto luogo l’inaugurazione di un nuovo covo nazifascista ed un corteo di militanti di forza nuova, provenienti da varie città e armati di caschi, bastoni e spranghe, con la protezione delle forte dell’ordine.
Ancora una volta lo stato continua a calpestare la sua stessa costituzione permettendo appunto l’apertura di una nuova sede di un partito che dovrebbe essere illegale, un partito che si riconosce negli ideali nazifascisti, omofobo e razzista, un partito che quotidianamente organizza raid squadristi contro immigrati, omosessuali e chiunque non rientri nei suoi canoni di normalità.
Oltre alle leggi razziste, in primis il pacchetto-sicurezza e la continua propaganda xenofoba che alimenta l’odio verso gli immigrati e che crea l’humus sociale funzionale alla crescita di gruppi neofascisti, questa è l’ennesima dimostrazione di come il governo legittimi il razzismo e il fascismo (apertamente dichiarato da partiti politici come forza nuova), oltraggiando i valori della resistenza partigiana che ha duramente combattuto e versato sangue contro il regime fascista dopo 20 anni di odio e sfruttamento.
Per contrastare l’infame parata forzanovista, era stato indetto un presidio dagli antifascisti bergamaschi in una via vicina alla nuova sede di forza nuova, ma totalmente isolata dal resto della città a causa di un forte schieramento delle forze dell’ordine.
Gli antifascisti dunque, vista l’impossibilità di denunciare apertamente l’apertura della sede fascista all’insaputa dei cittadini, con la complicità dello stato, hanno deciso di sfilare per le vie del centro in corteo.
Arrivati all’incrocio di via Paleocapa i servi in divisa hanno caricato il corteo antifascista con violenza, pestando studenti, giovani e lavoratori e fermando 59 manifestanti (57 di questi rilasciati in serata). Nel frattempo il corteo di forza nuova, protetto dalle forze dell’ordine, sfilava tranquillamente per le vie della città…
Non ci siamo mai fatti illusioni sulla natura delle istituzioni, per questo rivendichiamo la giustezza dell’ antifascismo militante come pratica quotidiana e necessaria per contrastare la feccia fascista che rialza la testa pronta a servire nuovamente gli interessi della borghesia in chiave antipopolare. Ma antifascismo significa anche combattere le politiche reazionarie dei governi, significa combattere il moderno fascismo che avanza nascondendosi dietro la falsa maschera di democrazia, che altro non è che vera e propria dittatura della borghesia che opprime, sfrutta e uccide i lavoratori, le masse popolari e chiunque si ribelli.

VIVA L’ANTIFASCISMO MILITANTE !
RIBELLARSI E’ GIUSTO!

Red Block

martedì 3 marzo 2009

SOLIDARIETA' AGLI ANTIFASCISTI BERGAMASCHI


Ancora una volta lo stato per mezzo dei suoi servi in divisa ha violato la sua stessa costituzione permettendo l'apertura di un covo neonazista di Forza nuova a Bergamo e reprimendo da vero e proprio stato di polizia gli antifascisti scesi in piazza per contrastare la feccia nera.

Riportiamo il comunicato di proletari comunisti Bergamo sulla vicenda.

Contro la parata nazi-fascista di Forza Nuova e la repressione poliziesca dei fascisti in divisa

Sabato 28 febbraio a Bergamo, grazie alla complice indifferenza delle istituzioni cittadine è stato permesso al branco di razzisti, fascisti e omofobi che si riconoscono nel partito di forza nuova di aprire la loro sede cittadina sfilando in un’ignobile parata.
Un insulto alla Resistenza e al sangue versato dai partigiani per liberare il nostro paese da 20 anni di dittatura fascista fatta di guerra, miseria e sofferenze per il popolo ed i lavoratori.
A questa ideologia si richiama il partito fascista di Roberto Fiore fondatore e ideatore di Forza Nuova, europarlamentare condannato in passato per banda armata e associazione sovversiva che ripropone, come soluzione alla crisi capitalista, guerra tra poveri, odio razziale e nazionalismo, perpetuando in questo modo il ruolo di servi del potere borghese che è storicamente è connaturato nelle organizzazioni fasciste.

Agli antifascisti bergamaschi, che volevano dimostrare la loro contrarietà a questa vergogna era stato permesso di fare un presidio in una via vicina alla sede dei fascisti, ma completamente isolata dal resto della città da un asfissiante schieramento di forze di polizia.

Assodata l’impossibilità, in quelle condizioni, di comunicare le nostre ragioni alla popolazione bergamasca, nel tardo pomeriggio, in alcune centinaia di antifascisti si era deciso di lasciare via Quarenghi ed in corteo di sfilare per il centro cittadino.

Un corteo comunicativo che, con comizi volanti, serviva a diffondere le ragioni dell’antifascismo denunciando, agli ignari bergamaschi che passeggiavano in centro che, con la protezione della polizia, era stato permesso a questi tristi figuri di insediarsi in città, commettendo, proprio in quel momento e sotto gli occhi delle forze dell’ordine, una serie di reati, tra i quali apologia di fascismo ed incitamento all’odio razziale.

Come risaputo, all’incrocio di via Paleocapa, il corteo veniva attaccato a freddo con violente cariche e pestaggi, dalla polizia in stile g8 2001, dopodichè, nel successivo rastrellamento, venivano fermate 59 persone (57 rilasciate nella serata di sabato e 2 lunedì) a dimostrazione, se ancora c'è ne fosse bisogno, che chiunque osi uscire dalle compatibilità imposte da questo sistema di falsa democrazia ma di dittatura effettiva, è considerato un nemico e quindi represso pesantemente.
Il governo Berlusconi, come i precedenti governi di centro sinistra, che si tratti di studenti, lavoratori in lotta, immigrati o antifascisti non perde l’occasione per dimostrare da che parte sta, procedendo verso un moderno fascismo, in difesa degli interessi di padroni, ricchi e banchieri.

Ma la repressione non puo’ che alimentare la ribellione.
Mobilitiamoci dal basso e assediamo i covi neri e i comuni delle ordinanze securitarie e razziste.

Solidarietà ai compagni denunciati e arrestati.
Non un passo indietro. L’antifascismo non è reato.

proletari comunisti 02/03/2009