domenica 27 maggio 2012

NOSTRO CONTRIBUTO/RISPOSTA ALL'APPELLO DEI COMPAGNI DI SENZA TREGUA SULLA "COSTRUZIONE DELLA GIOVENTU' COMUNISTA"


Crediamo che il vostro appello parta da una giusta esigenza e necessità, per questo condividiamo parzialmente alcuni contenuti espressi, su altri concetti invece siamo in disaccordo (in parte anche nel merito di alcuni dei  “paletti” che avete indicato).

Innanzitutto condividiamo il fatto che a fronte di decenni di propaganda anticomunista in generale, “rafforzata”da una propaganda anti-partito in particolare anche nel campo rivoluzionario dove operiamo, richieda la necessità di fare sforzi per unire la gioventù rivoluzionaria in un’organizzazione che rafforzi le potenzialità della gioventù proletaria e ribelle che nel nostro paese, e nei paesi imperialisti, esplode con slanci intensi e potenti, come citato da voi riguardo il 14 dicembre e il 15 ottobre (ma pensiamo anche alla rivolta delle banlieues, ai riots di Londra, alla Grecia, alla rivolta degli studenti canadesi di questi giorni), salvo poi spegnersi proprio a causa dell’assenza di questa organizzazione tra le proprie fila.

L’esperienza dei centri sociali ha dimostrato che senza una prospettiva strategica c’è il rischio che essi degenerino in “pub alternativi” o contribuiscano alla frammentarietà del movimento di opposizione sociale (soprattutto nelle grandi città in primis Roma e Milano questo è un problema strutturale), diventando ognuno di esso luogo autoreferenziale (pur conducendo in molti casi lotte e pratiche giuste). Manca un collante nazionale, spesso anche tra centri sociali della stessa area, in grado di dare una risposta adeguata agli attacchi di padronato e governo che al contrario avvengono a 360 gradi e diretti in maniera centralizzata.

Detto questo crediamo che tale processo unitario debba avviarsi partendo da un metodo condiviso e ancorato al materialismo storico-dialettico e innanzitutto dall’esperienza concreta e materiale di lotta sia a livello internazionale che nazionale.
In tal senso è fuorviante riferirsi alla caduta del blocco social-imperialista (URSS e “democrazie popolari” dell’Est Europa) come alla “caduta del socialismo”.
In alcuni di questi paesi il socialismo è caduto molto prima del cambio di bandiera, in altri come in Cina il capitalismo regna ormai da decenni nonostante nelle piazze sventolino ancora bandiere rosse.
Dopo la morte del compagno Stalin la cricca capeggiata da Kruscev ha attuato un colpo di stato restaurando il capitalismo in URSS e a cascata ciò è avvenuto in tutti i paesi del blocco socialista nell’Est Europa eccetto in Albania per un po’ di anni ancora.

È giusto porsi oggi la questione di scegliere tra “socialismo e barbarie” ma intendiamoci prima di tutto su cosa è socialista e cosa non lo è.
Le riforme liberali post ’53 in URSS e in questi paesi hanno traghettato essi stessi verso il capitalismo e non viceversa, la caduta di questi regimi dal 1989 in poi segnano la bancarotta del revisionismo, non del socialismo e del comunismo, per questo a tutti i detrattori delle esperienze concrete del proletariato possiamo dire con forza che in quei paesi non è il socialismo ad aver fallito ma il capitalismo mascherato da esso che, dopo aver gettato al maschera, ha mostrato il suo vero volto alle masse peggiorando ancor di più il loro livello di vita.

Un salto di qualità contro i tentativi di restaurazione del capitalismo, burocratizzazione del partito, distacco del partito e dell’esercito popolare dalle masse ecc è avvenuto in Cina e si chiama Grande Rivoluzione Culturale Proletaria sotto la guida del compagno Mao-Tse-Tung grazie alla mobilitazione di decine di migliaia di giovani rivoluzionari molti di essi “senza partito”.
Così come la Comune di Parigi e la Rivoluzione d’Ottobre, la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria rappresenta una tappa storica del proletariato che arricchisce qualitativamente il marxismo di quegli anni ovvero il marxismo-leninismo e insieme ad ulteriori sviluppi nel campo filosofico, militare, organizzativo, ideologico ci fa parlare oggi di marxismo-leninismo-maoismo.


Circa i 3 paletti che ponete per la discussione:

sul primo siamo totalmente d’accordo, niente da aggiungere.

Andando al secondo, pensiamo che la “cassetta degli attrezzi” sia completa se a questa si aggiunga il “maoismo” che non è elemento a se, ma lo sviluppo del marxismo-leninismo ad una sua tappa superiore, il marxismo-leninismo-maoismo per come abbiamo accennato sinteticamente qualche rigo sopra ma la discussione va sicuramente approfondita.
Maoismo nei paesi imperialisti significa legarsi alla gioventù proletaria e ribelle, significa organizzare i lavoratori in un sindacato di classe, significa costruire un partito comunista di tipo nuovo.
Attualmente un buon esempio di un partito del genere in un paese imperialista è rappresentato dal Partito Comunista Rivoluzionario canadese che oggi è in prima linea nella lotta studentesca in corso; oggi questo lavoro i partiti m-l, eccetto rare eccezioni, lo disertano.

Per costruire un partito con queste caratteristiche in Italia, per noi significa rompere con la tradizione e concezione ereditata dal PCI revisionista ma far tesoro delle esperienze rivoluzionarie avanzate della classe operaia italiana: la fondazione del Partito Comunista d’italia, il contributo di Antonio Gramsci, la Resistenza Partigiana tradita da Togliatti, tutti quei movimenti che nel dopoguerra al di fuori del PCI,  pur con differenze di concezioni e pratiche hanno provato a rispondere ad un problema reale: la necessità di organizzazione non più possibile all’interno di un partito ormai degenerato nel riformismo.
Quindi analizzare criticamente le esperienze rivoluzionarie del decennio ’68-’77 prendendo gli aspetti positivi e individuandone i punti di debolezza che allora non permisero di giungere alla soluzione.

Infine sul terzo paletto siamo d’accordo sulla prima parte, ovvero sulla necessità di organizzarci e opporci contro qualsiasi intervento imperialista in primis del nostro paese.
Per quanto riguarda la questione di Cuba e di altri paesi come Cina, Laos, Vietnam, Corea del Nord e i cosiddetti paesi bolivariani in primis il Venezuela, per quanto detto sopra questi paesi non sono da considerarsi socialisti: alcuni come Cina, Laos e Vietnam sono pienamente integrati nell’economia di mercato, altri hanno progressivamente introdotto riforme liberali in primis Cuba e Corea del Nord. In Sud America si tratta principalmente di borghesia nazionalista che si è rivoltata contro l’ingerenza dell’imperialismo principalmente americano e persegue i propri interessi di classe non quelli del proletariato.
Un elemento che li accomuna tutti in quanto paesi non-socialisti è che i mezzi di produzione non sono socializzati ma sono in mano alla borghesia e non alla classe operaia.
Oggi i nostri punti di riferimento da sostenere sono le Guerre Popolari in India, Perù, Filippine, Turchia Nord/Kurdistan dirette da partiti comunisti marxisti-leninisti-maoisti, esse vanno supportate con il più sano spirito internazionalista proletario. In questi stessi paesi i cosiddetti “partiti m-l” spesso stanno dall’altro lato della barricata aiutando attivamente i governi di quei paesi in campagne contro-rivoluzionarie. Per questo nella scelta tra rivoluzione e contro-rivoluzione c’è una linea di demarcazione che divide i partiti m-l da quelli m-l-m.

venerdì 25 maggio 2012

SABATO STIAMO TUTTI A REGGIO CALABRIA CON IL CARTELLA!


ORA E SEMPRE RESISTENZA!
LA REPRESSIONE NON FERMA MA ALIMENTA LA RIBELLIONE!
FASCISTI CAROGNE TORNATE NELLE FOGNE!
CHI TOCCA UNO DI NOI TOCCA TUTTI!
CONTO IL MODERNO FASCISMO, CONTRO IL GOVERNO PADRONALE, LOTTA DI CLASSE!

domenica 20 maggio 2012

FINALMENTE IL COMPAGNO MOURAD E' LIBERO. ADESSO LIBERTA' PER TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI MAROCCHINI!



Apprendiamo con enorme gioia che lo scorso 16 Maggio il compagno marocchino Mourad Echouini, militante della Via Democratica di Base (marxista-leninista-maoista) è libero dopo aver passato quattro anni di detenzione nella prigione di Esssaouira. Dopo Ilham Elhasnouni e Youssef Elhamdiy, anche questo compagno adesso può tornare a riabbracciare il suo popolo e continuare la lotta al suo fianco.




Il regime reazionario marocchino negli scorsi anni ha colpito con la repressione movimenti di protesta in primis quello studentesco del 2008 dove i rivoluzionari maoisti erano in prima fila. L'anno scorso nell'ambito della primavera araba, anche in Marocco vi sono state proteste popolari in cui i compagni, così come nelle lotte studentesche, sono stati in prima linea nell'organizzare settori del popolo e lavoratori, per questo motivi mentre alcuni di essi sono stati scarcerati dopo mesi e anni di detenzione, altri sono stati arrestati e sono tutt'ora in cella come il compagno  Halim Elbakali.
Siamo al fianco dei nostri compagni maoisti in Marocco che lottano quotidianamente contro la repressione della monarchia reazionaria di re Hossein VI e di tutta la borghesia compradora e dell'imperialismo internazionale che lo sostiene.
Mandiamo un saluto particolare ai compagni che con abnegazione costruiscono giorno dopo giorno le basi per una rivoluzione di Nuova Democrazia in marcia verso il Socialismo e il Comunismo nell'ambito della nuova ondata della rivoluzione proletaria mondiale che oggi si sviluppa in una situazione internazionale favorevole: dalle Guerre Popolari in India, Perù, Filippine e Turchia Nord/Kurdistan alle lotte di liberazione nazionale alle ribellioni giovanili e operaie nelle cittadelle imperialiste.






Abbasso la repressione del regime reazionario marocchino!
Viva la lotta rivoluzionaria del popolo marocchino e dei rivoluzionari della Via Democratica di Base (m-l-m)!
Viva il marxismo-leninismo-maoismo!
Ribellarsi è giusto!







venerdì 11 maggio 2012

Canada: La battaglia di Victoriaville, dove i giovani sono in guerra contro questo sistema corrotto



Traduzione dal sito canadese "Movimento Studentesco Rivoluzionario" (http://www.mer-pcr.com) a cura della redazione di Red Block:


La battaglia di Victoriaville, dove i giovani sono in guerra contro questo sistema corrotto

Il 4 maggio sera, nelle strade di Victoriaville, i giovani (e meno giovani, possiamo dirlo) non hanno solo attaccato la polizia e loro veicoli;
abbiamo mostrato la nostra rabbia contro le fondamenta stesse di questo sistema che non fa che portare avanti la nostra miseria, la nostra esclusione, il nostro debito e la nostra povertà. A questo presunto potere "democratico" perfettamente rappresentato da questi ipocriti del Partito Liberale, abbiamo dimostrato che il vero potere è in strada, tra le masse popolari.

Il MER-PCR aveva chiamato ad annullare il Consiglio Generale del Partito Liberale. Molti dei suoi membri e simpatizzanti si sono spostati per unire le parole alle azioni. Il tempo delle chiacchiere è finito, ogni proposta, slogan, deve essere tradotto in azione.

Per oltre due ore, i manifestanti hanno resistito contro le squadre antisommossa inviate per proteggere il Consiglio Generale del PLQ. I giornalisti hanno ingigantito il caso di alcune palle da biliardo lanciate alle forze di repressione, mascherando allo stesso tempo i centinaia di candelotti di gas di qualsiasi genere lanciate dai cani da guardia vestiti da robocop.

A metà dell'azione lo spirito di iniziativa e la determinazione dei militanti sono stati rivelati. Un campo di pietre è stato sufficiente per consentire a tutti coloro i quali volevano difendersi contro i colpi dei manganelli. Che alcuni veicoli della polizia sono stati gravemente danneggiati, bene, questo è solo un inizio.

Il MER-PCR ci tiene anche a riconoscere il coraggio dei militanti in prima linea come quelli che sono stati solidali, quelli che sono stati per lunghi minuti su uno striscione davanti alla linea di rivolta, quelli che hanno aiutato i compagni liberi arrestati o attaccati dalla polizia, quelli che hanno respinto energicamente i candelotti di gas sul terreno con i mezzi a portata di mano, coloro che hanno fornito assistenza medica e tutti gli altri che sono stati devoti alla causa del popolo.

Anche se non siamo riusciti ad annullare la riunione dei banditi al governo, abbiamo dimostrato la nostra combattività.I tempi non sono più quelli delle manifestazioni festose e con canti,  è con la collera e con il sangue freddo che ora si deve combattere e data la gravità della situazione, aumentare la nostra azione.

Avanti nel perseguimento della lotta! Solidarietà con tutti gli arrestati e tutte le arrestate della battaglia di Victioriaville! Ai compagni feriti, noi non dimentichiamo il vostro sacrificio!

L'offerta del governo:
come sminuire un movimento di lotta al ruolo di gestore di denaro per le aziende; per la gioventù, che disprezzo...
La notizia di una intesa tra il governo e le associazioni studentesche è arrivata sabato pomeriggio. Lungi dal segnare un vantaggio sensibilmente differente dalla proposta governativa precedente, la nuova offerta rappresenta al contrario una importante regressione che svilisce il movimento di lotta e lo torce fino a volere incorporare il movimento studentesco come gestore tra i tanti altri dell'università.
Se l'offerta venisse accettata, ciò verrebbe ad integrare e arrestare il movimento studentesco combattivo, che diverrebbe un gestore, tra i tanti altri, che dovrà dibattere, piccole spese su piccole spese, i conti delle università al fine di trovare delle somme per finanziare l'aumento delle spese scolastiche.
I riformisti temono che il movimento sfugga dalle loro mani. I capitalisti hanno paura che i riformisti non siano in grado di controllare le truppe. Diamo loro ragione nell'aver paura.

Rifiutare l'offerta.
Unire tutti gli anti-capitalisti con il MER-PCR per formare un blocco solido per proseguire la lotta.
Ampliare la lotta.
Mirare agli interessi del capitale.

giovedì 3 maggio 2012

MESSAGGIO AL MOVIMENTO GIOVANILE DEMOCRATICO (DGH) DI TURCHIA E NORD KURDISTAN


Siamo entrati da poco nel quinto anno della presente crisi imperialista mondiale del capitale, una crisi che dimostra ancora una volta l’obsolescenza di questo sistema sociale che in nome del profitto provoca centinaia di migliaia di morti, disoccupazione e miseria per i proletari in particolare e le masse popolari in generale. All’interno dei “ricchi” paesi imperialisti i governi della borghesia sia di destra che di “sinistra” varano le stesse misure di austerity antipopolari e antioperaie tutte unite nello slogan di “risanare il debito pubblico”, ciò si traduce in un aumento esponenziale di disoccupati e in tagli alla spesa pubblica sui bisogni primari quali istruzione, sanità ecc.

Nei paesi “emergenti” (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) e in quelli oppressi dall’imperialismo la classe operaia viene sempre più sfruttata ai limiti dello schiavismo costringendo molti dei suoi figli a emigrare verso i paesi imperialisti dove in alcuni casi le condizioni di vita sono equivalenti se non peggiori a decine di migliaia di kilometri lontani dal proprio paese.

A tutto questo fa da contro-altare la rivoluzione e le rivolte proletarie e popolari come risposta necessaria e soluzione dei popoli alla crisi del capitale.

In primis le Guerre Popolari di lunga durata dirette da partiti comunisti maoisti in India, Filippine, Perù e Turchia/Nord Kurdistan sono gli avamposti e i fari delle lotte proletarie nel mondo per rovesciare l’imperialismo, esse mostrano la via a nuovi partiti maoisti che nascono nei cinque continenti e che si preparano a lanciare nuove Guerre Popolari e a tutti i popoli in lotta.
Per questo è di primaria importanza far conoscere ovunque le Guerre Popolari in corso, a che stato siano, chi le guida, per supportarle e prenderle da esempio come unica forma di lotta universale e coerente per abbattere questo sistema.

Secondariamente le rivolte in gran parte del mondo arabo hanno risvegliato milioni di uomini dal torpore indotto da dittature decennali dimostrando che solo con la lotta e la violenza è possibile cacciare i satrapi avvinghiati al potere e mostrato anche che se questa non si trasforma in rivoluzione proletaria la sostanza dell’oppressione di classe non cambia.
Le lotte di liberazione nazionale in particolare in Afghanistan assestano sempre più potenti colpi agli invasori imperialisti intralciandone i piani.

Infine nei paesi imperialisti aumentano le lotte sociali, il caso emblematico è quello della Grecia dove la cesura tra popolo e stato borghese ha raggiunto un tale livello che ormai il popolo greco ha ben chiaro che l’unica alternativa è la lotta senza confidare nei meccanismi borghesi di dominio quali le elezioni.
Dopo decenni negli USA il primo maggio 2012 vedrà uno sciopero generale, in altri paesi europei come in Spagna e Portogallo i lavoratori e gli studenti sono scesi in piazza contro i rispettivi governi, in particolare gli indignados spagnoli sembrano aver lasciato il campo da un lato ed essersi trasformati con l’esperienza, dall’altro in giovani ribelli abbandonando le illusioni pacifiste.
Lo scorso anno Londra è stato teatro prima della rivolta radicale degli studenti contro i tagli all’istruzione e qualche mese dopo delle rivolte proletarie dei giovani contro l’uccisione da parte della polizia di uno di loro così come spesso avviene nelle banlieues parigine in particolare e nei quartieri proletari alla periferia delle cittadelle imperialiste.
Come giovani maoisti in Italia lavoriamo per costruire quotidianamente il partito comunista maoista nel nostro paese che in futuro guida la guerra popolare.

Per far questo la prima battaglia che svolgiamo è essenzialmente ideologica e teorica contro le false concezioni presenti nel movimento proletario e di opposizione sociale nel nostro paese come il rifiuto del partito come organizzazione rivoluzionaria, l’interclassismo, il movimentismo (la lotta è tutto il fine è niente).
Nei paesi imperialisti come l’italia i giovani rivoluzionari maoisti  devono analizzare le lotte proletarie delle “banlieues” europee per legarsi immediatamente ai giovani proletari ed esserne allo stesso tempo parte integrante e direzione della lotta.
Crediamo che in questi paesi per la rivoluzione proletaria è d’importanza strategica la presenza nelle periferie per trasformarle in future zone liberate per questo è d’importanza strategica organizzare i giovani proletari.
In questo processo di accumulazione di forze i movimenti studenteschi e antifascisti giocano anche un’importante ruolo nell’indebolimento del potere borghese.
Inoltre nei paesi imperialisti è importante far conoscere ai giovani l’esperienza delle Guerre Popolari in corso, far sapere che esiste una vera alternativa rivoluzionaria a questo sistema senza ricorrere a facili scorciatoie piccolo-borghesi come il ribellismo di matrice anarchica e il riformismo armato vedi zapatisti e Farc per citare gli esempi più noti.

Compagni, attualmente viviamo una situazione internazionale in cui le masse sono in fermento, questo è positivo per l’azione delle forze rivoluzionarie per sviluppare e avanzare nella lotta contro il capitale e l’imperialismo, perché si sviluppino le Guerre Popolari, e ne nascano di nuove fino alla vittoria.
Auguriamo ancora una volta la piena riuscita del vostro congresso, che sia d’impulso per i giovani proletari e ribelli in Turchia/Nord Kurdistan ad appoggiare e contribuire alla vittoria della guerra popolare nel vostro paese contro il governo reazionario e filo-imperialista attualmente capeggiato dal fascista Erdogan.

Viva la gioventù proletaria e ribelle!
Viva la Guerra Popolare in Turchia Nord Kurdistan!
Viva la Guerra Popolare in India, Filippine e Perù!
Viva il marxismo-leninismo-maoismo!

Red Block italia