Praticare il centralismo democratico, applicare la linea di massa
Tutti i responsabili del lavoro letterario e artistico, come pure gli artisti e gli
scrittori, devono mettere in pratica il centralismo democratico, devono vegliare
affinché “tutti abbiano da dire la loro” e si devono opporre a coloro che affermano
“è valido per tutti quanto io ho detto”. Noi dobbiamo applicare la linea di massa
e continuare a dare la priorità alla politica. Un tempo, gli scrittori scrivevano un
libro e, restando sordi alle critiche delle masse, costringevano la direzione ad
approvare. Questo modo di agire non è assolutamente giusto. I quadri responsabili
della letteratura e dell’arte devono sempre ricordarsi dei due seguenti punti
relativi alla creazione letteraria e artistica: primo, essi devono ascoltare le opinioni
delle masse; secondo, devono analizzare queste opinioni, accettare quelle giuste
e respingere quelle che sono errate. Non esistono opere artistiche e letterarie
perfette, ma se una è fondamentalmente buona, noi dobbiamo mettere in luce le
sue imperfezioni e i suoi punti errati, affinché possano essere corretti. Le opere
cattive non devono essere nascoste, ma rese note per essere sottoposte al giudizio
delle masse. Non dobbiamo temere il giudizio delle masse, ma avere piena fiducia
in loro poiché esse possono darci dei consigli molto preziosi. Ciò aiuterà coloro
le cui idee sono confuse ad accrescere la loro capacità di comprensione.
Incoraggiare una critica di massa, rivoluzionaria e
militante della letteratura e dell’arte
Dobbiamo incoraggiare la critica di massa, rivoluzionaria e militante della
letteratura e dell’arte, dobbiamo spezzare il monopolio della critica della
letteratura e dell’arte detenuto da quegli “specialisti” che seguono una linea errata
e si dimostrano incoerenti. Dobbiamo porre l’arma della critica della letteratura
e dell’arte nelle mani delle masse degli operai, dei contadini e dei soldati;
dobbiamo unire le critiche provenienti dai critici di professione alle critiche
provenienti dalle masse. Dobbiamo rafforzare il carattere combattivo di questa
critica e combattere l’encomio volgare privo di principi. Dobbiamo riformare il
nostro stile letterario, incoraggiare la redazione di articoli brevi e leggibili, fare
della nostra critica letteraria e artistica un’arma quale il pugnale o la bomba a
mano, imparando a usarla abilmente in una lotta “corpo a corpo”. Naturalmente
dobbiamo scrivere al tempo stesso degli articoli sistematici, più lunghi e di un
livello teorico più alto. Dobbiamo presentare gli avvenimenti e dire le nostre
ragioni, non impaurire il lettore ricorrendo a un linguaggio tecnico.
Ecco l’unico mezzo per disarmare la cosiddetta “critica letteraria e artistica”. Le
critiche devono appoggiare calorosamente le opere buone mettendo in luce in
maniera benevola le loro deficienze, mentre deve essere fatta una critica basata sui
principi delle opere cattive. Nel campo teorico le opinioni sbagliate sulla letteratura
e l’arte che sono molto tipiche devono essere completamente e sistematicamente
criticate. Non dobbiamo temere di essere rimproverati per avere “brandito il bastone”. Quando ci si accusa di rozzezza e di semplicismo, dobbiamo compiere la
nostra analisi. Alcune nostre critiche, fondamentalmente giuste, non sono abbastanza
convincenti, poiché l’analisi e le prove portate sono insufficienti. Questo deve
essere corretto. Alcuni che cominciano con l’accusarci di rozzezza e di semplicismo,
abbandonano la loro accusa quando arrivano a una maggiore comprensione.
Dobbiamo mantenere una critica artistica e letteraria costante, poiché si tratta di un
metodo importante per condurre la lotta nel campo letterario e artistico e di un mezzo
valido per il partito nella direzione della letteratura e dell’arte. Senza una critica
letteraria e artistica giuste, non possiamo mantenere una linea giusta nella letteratura
e nell’arte, né creare una grande varietà di opere di qualità.
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