sabato 4 giugno 2016

50° Anniversario dell GRCP - INNALZIAMO LA GRANDE BANDIERA ROSSA DEL PENSIERO DI MAO TSE-TUNG; PARTECIPIAMO ATTIVAMENTE ALLA GRANDE RIVOLUZIONE CULTURALE SOCIALISTA (18 aprile 1966) -- 3° Parte


Una nuova fase nella grande Rivoluzione culturale

Dopo il settembre del 1962, quando il presidente Mao, alla decima sessione plenaria dell’ottavo Comitato centrale del partito, raccomandò a tutto il partito e a tutto il popolo cinese di non dimenticare mai le classi e la lotta di classe, la lotta per promuovere l’ideologia proletaria e per eliminare l’ideologia borghese sul fronte culturale si è sviluppata in maniera considerevole. In questi ultimi tre anni si è sviluppata una nuova fase nella grande Rivoluzione culturale socialista. L’esempio più rimarchevole è la comparsa dell’Opera di Pechino su temi rivoluzionari contemporanei. Coloro che lavorano alla riforma dell’Opera di Pechino, guidati dal Comitato centrale del partito e dal presidente Mao e armati del marxismo-leninismo e del pensiero di Mao Tse-tung, hanno sferrato una coraggiosa e tenace offensiva contro la letteratura e l’arte della classe feudale, della borghesia e del revisionismo moderno. Questo attacco ha radicalmente rivoluzionato l’Opera di Pechino, cittadella ritenuta un tempo imprendibile, sia nel suo contenuto ideologico sia nella sua forma artistica, dando vita a un cambiamento rivoluzionario nei circoli letterari e artistici. Opere di Pechino su temi rivoluzionari contemporanei quali La lanterna rossa, Sha-kia-pang, La Montagna della tigre presa d’assalto, Sul reggimento della tigre 261 bianca, il balletto Il distaccamento rosso femminile, la sinfonia Sha-kia-pang hanno ottenuto tutti un grande successo tra le larghe masse degli operai, dei contadini e dei soldati e sono state applaudite con entusiasmo dagli spettatori cinesi e stranieri.
Queste realizzazioni senza precedenti avranno un’influenza profonda e di vasta portata sulla nostra Rivoluzione culturale socialista. Esse dimostrano in maniera evidente che anche la cittadella più imprendibile, l’Opera di Pechino, può essere espugnata e rivoluzionata; che le forme artistiche estranee o tradizionali come il balletto, la musica sinfonica e la scultura possono anch’esse essere riformate per servire la nostra causa; questi successi accrescono la nostra fiducia nel trasformare in maniera rivoluzionaria le altre forme dell’arte. Nello stesso tempo essi assestano un colpo decisivo a diverse teorie conservatrici quali quella del “valore di cassa”, del “valore delle divise estere” e all’affermazione secondo cui “le opere rivoluzionarie non sono articoli di esportazione”. Le molteplici attività di massa degli operai, dei contadini e dei soldati sui fronti ideologico, letterario, artistico sono un altro esempio notevole della grande Rivoluzione culturale socialista di questi ultimi tre anni. Gli operai, i contadini e i soldati scrivono attualmente un gran numero di buoni articoli filosofici che espongono il pensiero di Mao Tse-tung tramite esempi tratti dalla loro pratica; essi producono anche molte eccellenti opere letterarie e artistiche per esaltare la grande vittoria della nostra rivoluzione socialista, il grande balzo in avanti sui diversi fronti della nostra edificazione socialista, i nostri nuovi eroi e la brillante direzione del nostro grande partito e del nostro grande dirigente, il presidente Mao. Il gran numero di poemi, scritti dagli operai, dai contadini e dai soldati, che compaiono sui giornali murali e sulle lavagne rivestono un valore eccezionale poiché sia nel loro contenuto sia nella loro forma sono il riflesso di un’epoca del tutto nuova. In questi ultimi anni un’eccellente situazione si presenta anche nel lavoro culturale delle nostre forze armate. Quando il compagno Lin Piao ha preso nelle sue mani gli affari della Commissione militare del Comitato centrale del Partito comunista cinese, egli ha prestato la massima attenzione al lavoro letterario e artistico e ci ha impartito numerose e importanti direttive. La risoluzione sul rafforzamento del lavoro politico e ideologico nelle forze armate, approvata nel 1960 alla riunione allargata della Commissione militare, specifica chiaramente che il lavoro letterario e artistico nelle forze armate “deve essere strettamente legato ai loro compiti e alla loro situazione ideologica, deve servire la causa dello sviluppo dell’ideologia proletaria e della liquidazione dell’ideologia borghese, deve servire al consolidamento e all’accrescimento della capacità combattiva”. La maggiore parte dei nostri letterati e artisti che lavorano nelle forze armate danno la priorità alla politica, studiano e applicano in maniera creativa le opere del presidente Mao, vivono con le unità di base dell’esercito nelle campagne o nelle officine, partecipano attivamente al Movimento di educazione socialista, si fondono con gli operai, con i contadini e con i soldati, continuano a temprarsi e a rieducarsi ideologicamente ed elevano il loro livello di coscienza proletaria. In tal modo essi hanno potuto produrre alcune buone commedie quali La guardia Innalziamo la grande bandiera rossa del pensiero di Mao Tse-tung Mao Tse-tung - OPERE 262 sotto il neon, eccellenti romanzi come Il canto di Euyang Hai, reportage, poemi e canti per i soldati, musiche, danze e altre opere di notevole valore. Si sono fatti avanti numerosi scrittori che promettono bene. Naturalmente questi sono soltanto i primi frutti della nostra Rivoluzione culturale socialista, i primi passi di una lunga marcia di 10.000 li. Per salvaguardare e migliorare questi risultati, per condurre la Rivoluzione culturale socialista fino in fondo, dobbiamo raddoppiare gli sforzi per un lungo periodo. I letterati e gli artisti delle nostre forze armate devono migliorarsi per portare il loro contributo.



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