Editoriale pubblicato dal Quotidiano del popolo e dal Quotidiano dell’Esercito popolare
di liberazione. Questo testo è uno di quelli che la redazione delle Opere di Mao Tse-tung
ha ritenuto utile pubblicare assieme ai testi redatti da Mao Tse-tung o redatti sotto la sua
direzione. Essi sono redatti da organismi o portavoci della linea e protagonisti delle
iniziative politiche dirette da Mao Tse-tung e, a parere della redazione, aiuteranno il lettore
a conoscere meglio sia la lotta di classe nel cui contesto si inserisce il pensiero di Mao Tsetung
sia la comprensione che di essa ebbero i suoi più vicini compagni di lotta. È tuttavia
improbabile che Mao Tse-tung condividesse la tesi che la vittoria era completa e che quindi
la Rivoluzione culturale era terminata. Questa tesi verrà espressamente negata nel Rapporto
al nono Congresso nazionale del Partito comunista cinese (in questo volume).
Dei canti di trionfo risuonano al sud e al nord del Tianshan, l’altopiano del Tibet
è inondato di luce. Nel momento stesso in cui nella Cina intera militari e civili,
centinaia di milioni d’uomini, vanno trionfalmente avanti, sotto l’impulso delle
recenti direttive del presidente Mao, sono stati simultaneamente e trionfalmente
fondati i comitati rivoluzionari della regione autonoma del Tibet e della regione
autonoma uigura del Sinkiang, due regioni che costituiscono rispettivamente i
nostri avamposti a sud-ovest e nord-ovest nella lotta contro l’imperialismo e il
revisionismo!
Così tutte le province (a eccezione di quella di Taiwan), municipalità dipendenti
direttamente dalle autorità centrali e regioni autonome del paese, hanno fondato
il loro comitato rivoluzionario. Il paese intero è rosso ed è questo un capitolo tra
i più grandiosi, un avvenimento eccezionale nel cammino verso la vittoria
completa della grande Rivoluzione culturale proletaria; questo indica che, nel suo
complesso, il movimento entra su scala nazionale nella fase lotta-criticatrasformazione.
Si tratta di una grande vittoria dell’invincibile pensiero di Mao Tsetung,
di una grande vittoria della linea rivoluzionaria proletaria del presidente
Mao, di un esaltante avvenimento nella vita politica del nostro popolo, forte di
700 milioni di uomini.
Noi indirizziamo le nostre calorose felicitazioni alle popolazioni rivoluzionarie
plurinazionali del Tibet e del Sinkiang, a tutti i comandanti e combattenti delle
unità dell’Esercito popolare di liberazione della Cina in quelle regioni e ai
dissodatori del corpo d’armata di produzione e di edificazione della regione
militare del Sinkiang!
Noi indirizziamo un caloroso saluto militante ai nostri compagni d’arme
rivoluzionari proletari di tutto il paese che, nel corso dei due anni passati, hanno
seguito da vicino la linea rivoluzionaria del presidente Mao, marciando valorosamente
in avanti.
Nel corso della grande Rivoluzione culturale proletaria, i rivoluzionari proletari,
le masse rivoluzionarie plurinazionali del Tibet e del Sinkiang, attenendosi
fermamente alla linea rivoluzionaria del presidente Mao, hanno messo in pratica
con la più grande attenzione tutte le sue nuove direttive e, con il fermo appoggio
dell’Esercito popolare di liberazione, si sono misurate a più riprese con il nemico
di classe, gli hanno mosso una lotta instancabile, cosa che ha loro permesso alla
fine di snidare gli agenti del Kruscev cinese nel Sinkiang: Wou Kouang, Liu Kienjen,
Tchang Tchong-han, Iminnov, Burhan e i suoi agenti nel Tibet: Tcheou Jenchan,
Wang Tsi-mei e altri elementi facenti parte di un pugno di rinnegati, di agenti
speciali dell’imperialismo USA, di Chiang Kai-shek, di revisionisti sovietici e
britannici, di revisionisti controrivoluzionari e di scissionisti nazionali e di
annientare il loro chimerico sogno di restaurazione del capitalismo e di divisione
della patria; tutto ciò costituisce un duro colpo per l’imperialismo, il revisionismo
e la reazione, nel loro complotto di sovvertimento e di sabotaggio nelle regioni
del Tibet e del Sinkiang.
Dalla tempesta della Rivoluzione di gennaio a Shanghai fino alla fondazione dei
comitati rivoluzionari del Tibet e del Sinkiang, sono passati 20 mesi, 20 mesi di
grandiose lotte in cui militari e civili di tutto il paese hanno realizzato il grande
appello del presidente Mao: “Che i rivoluzionari proletari si uniscano per
strappare il potere a quel pugno di responsabili che, sebbene membri del partito,
seguono la via capitalista”. Così in tutto il paese si è riportata la vittoria decisiva
della grande Rivoluzione culturale proletaria.
Il presidente Mao ci insegna: “Prendere il potere e consolidarlo, ecco lo scopo
di ogni lotta rivoluzionaria nel mondo”. La lotta di classe, anche sotto la dittatura
del proletariato, concerne sempre, nella sua essenza, il problema del potere. La
borghesia vuole rovesciare la dittatura del proletariato, mentre quest’ultimo lavora
per consolidare questa dittatura. Il pugno di responsabili che pur appartenendo
al partito si sono messi sulla via capitalista rappresentano la borghesia in seno al
partito. Strappare i poteri che essi hanno usurpato nell’ambito del partito,
dell’amministrazione, come anche sul piano delle finanze e della cultura, per far
sì che questi poteri ritornino nelle mani del proletariato, è una seria lotta tra la
borghesia che tenta di operare una restaurazione e il proletariato che vi si oppone,
è la continuazione della rivoluzione proletaria, una grande rivoluzione politica
condotta dal proletariato contro la borghesia e tutte le altre classi sfruttatrici.
Che tutte le province, municipalità dipendenti direttamente dall’autorità centrale
e regioni autonome del paese abbiano fondato il loro comitato rivoluzionario, tutto
ciò proclama il fallimento totale della cospirazione controrivoluzionaria del Kruscev
cinese e dei suoi agenti nelle varie regioni, che aveva lo scopo di convertire la
dittatura del proletariato in dittatura della borghesia; tutto ciò, inoltre, ha ridotto in
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polvere tutti i clamori controrivoluzionari diffusi dall’imperialismo USA e dal
revisionismo sovietico, sventando così le chimeriche speranze dell’imperialismo e
del revisionismo moderno di vedere realizzarsi in Cina l’“evoluzione pacifica”.
Che tutte le province, municipalità dipendenti direttamente dalle autorità
centrali e regioni autonome del paese abbiano fondato il loro comitato rivoluzionario,
dimostra molto chiaramente la potenza incomparabile del pensiero
vittorioso di Mao Tse-tung che è penetrato tra le masse rivoluzionarie, forti di
centinaia di milioni di uomini e tutto questo ha considerevolmente rafforzato la
dittatura del proletariato, arricchito e sviluppato il marxismo-leninismo.
Noi salutiamo con enorme entusiasmo questa magnifica vittoria riportata dai
rivoluzionari sotto la direzione del quartiere generale del proletariato, di cui il
presidente Mao è il comandante in capo e il vicepresidente Lin Piao il
comandante in capo aggiunto!
Siamo pieni di determinazione nel far risplendere il conseguente spirito
rivoluzionario proprio del proletariato, nel seguire scrupolosamente le grandi
disposizioni strategiche del presidente Mao, nel consolidare e sviluppare questa
vittoria, proseguendo instancabilmente nella lotta.
Il presidente Mao ha recentemente lanciato a tutto il popolo un grande appello:
condurre bene e seriamente la lotta-critica-trasformazione e ha sottolineato: “La
fondazione del comitato rivoluzionario sorto dalla triplice unione, la vasta critica, il
risanamento dei ranghi di classe, la rettifica delle organizzazioni di partito, la
semplificazione delle strutture amministrative insieme alla riforma dei regolamenti
che non sono razionali e l’invio nelle unità di base del personale degli uffici sono,
a grandi linee, le fasi attraverso cui deve passare la lotta-critica-trasformazione nelle
fabbriche”. Questa recente direttiva del presidente Mao riflette la legge oggettiva
dello sviluppo della grande Rivoluzione culturale proletaria giunta alla tappa della
lotta-critica-trasformazione, è l’espressione concentrata delle pressanti esigenze
della classe operaia e delle grandi masse rivoluzionarie e indica chiaramente il
compito principale che incombe sui comitati rivoluzionari dei vari livelli.
Condurre bene la lotta-critica-trasformazione in ogni unità e in ogni settore
d’attività è la base per la rivoluzione e l’edificazione socialista, è un compito la
cui importanza investirà secoli interi, un compito che tende a impedire la
restaurazione del capitalismo, a consolidare e sviluppare la dittatura del proletariato,
è una battaglia che entra nel quadro della lotta per strappare la vittoria
completa della grande Rivoluzione culturale proletaria. I comitati rivoluzionari a
tutti i livelli devono prendere saldamente in mano la lotta-critica-trasformazione
e, nell’adempimento di questo grande compito storico, sforzarsi di dispiegare una
più grande potenza rivoluzionaria, di consolidarsi e di svilupparsi.
Per condurre bene questa battaglia di lotta-critica-trasformazione, bisogna attenersi
alla direzione della classe operaia, “valorizzare al massimo il suo ruolo dirigente
nella grande Rivoluzione culturale proletaria e in ogni lavoro”, assicurarsi che ogni
direttiva del nostro grande dirigente, il presidente Mao, ogni ordine del quartiere
generale del proletariato, sia prontamente eseguito senza ritardi, bisogna combattere risolutamente la teoria borghese reazionaria del “policentrismo o assenza di ogni
centro” e unificare i nostri punti di vista, i nostri passi e le nostre azioni sotto il
comando del quartiere generale del proletariato avente alla sua testa il presidente
Mao e come vicecomandante il vicepresidente Lin Piao. Inoltre bisogna armare le
masse operaie del pensiero sempre vittorioso di Mao Tse-tung, elevare senza tregua
il livello di coscienza politica della classe operaia, di modo che quest’ultima assolva
ancora meglio il suo grande compito storico consistente nel dirigere ogni cosa, nella
rivoluzione dell’insegnamento e nella lotta-critica-trasformazione condotta in tutti i
campi della sovrastruttura e in ogni lavoro, come enunciato nel grande piano
strategico del presidente Mao.
Per condurre bene la battaglia della lotta-critica-trasformazione, bisogna
rafforzare il lavoro politico e ideologico, condurre coscienziosamente inchieste
e ricerche e fare a fondo delle esperienze tipo.
I comitati rivoluzionari dei diversi livelli devono applicare risolutamente le diverse
misure politiche proletarie formulate nella nota della redazione della rivista Bandiera
rossa, apparsa il 5 settembre sui giornali. Questa nota ci fa sentire la voce del nostro
grande dirigente, il presidente Mao. I responsabili dei comitati rivoluzionari devono
scegliere essi stessi delle unità di base e fare delle esperienze per imparare a guidare
il lavoro in tutti i campi e farne rapporto al Comitato centrale del partito. Bisogna
stabilire degli stretti legami con le masse, ascoltare le opinioni delle grandi masse e
stare bene attenti al superamento delle varie tendenze ad allontanarsi dalle masse.
Il presidente Mao ha indicato: “La vittoria non deve in alcun caso farci rallentare
la vigilanza verso i complotti insensati degli imperialisti e dei loro lacchè, che cercano
di prendersi la loro rivincita”. Noi dobbiamo approfondire in modo deciso la vasta
campagna di critica rivoluzionaria, prendere l’iniziativa di lanciare attacchi risoluti
contro il nemico di classe, dobbiamo risanare seriamente i nostri ranghi di classe,
colpire con sicurezza, precisione e senza pietà il pugno di rinnegati, di agenti segreti,
di responsabili del partito ostinatamente impegnati nella via capitalista, di proprietari
terrieri, di contadini ricchi, di controrivoluzionari, di cattivi elementi e di elementi di
destra che non si sono corretti e snidare senza alcuna eccezione tutti i controrivoluzionari
che, nascosti negli angoli bui, si dedicano ad attività di perturbamento e di
sabotaggio. Bisogna rafforzare l’unità tra l’esercito e la popolazione, intensificare i
preparativi nell’eventualità di una guerra, rafforzare il sistema di difesa della frontiera
terrestre, costiera e aerea, essere pronti in ogni momento a liberare Taiwan, difendere
la rivoluzione e l’edificazione socialista della patria. Se il nemico spinge la sua
temerarietà fino a penetrare nel sacro territorio del nostro paese, a mettere in atto
un’invasione armata, noi lo annienteremo risolutamente, radicalmente, totalmente
e integralmente.
Seguiamo con attenzione il grande piano strategico del nostro grande dirigente,
il presidente Mao e andiamo avanti a passi da gigante per portare a termine
vittoriosamente il grande compito storico della lotta-critica-trasformazione! La nostra
grande patria socialista, illuminata dal pensiero di Mao Tse-tung, si leverà certamente
con una fisionomia ancora più straordinaria di fronte ai popoli del mondo intero!
Viva la vittoria della linea rivoluzionaria proletaria del presidente Mao!
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