L’assassinio
istituzionale di Rohiti Vemula
Rohith Chakravarti Vemula era uno studente del dottorato
presso l'Università di Hyderabad, nato 30 gennaio 1989e suicidatosi 17 gennaio
2016.
La sua morte è il tragico epilogo, di una persecuzione che
durata parecchi mesi, dal luglio 2015, quando l’Università gli comunicò la
decisione di revocare il pagamento di una borsa di studio di 25.000 rupie al
mese in quanto ritenuto responsabile di aver aderito alle proteste dell’associazione
studentesca Ambedkar Students Association (ASA).
“Il valore di un uomo viene ridotto … a un voto, a un
numero, a una cosa. Mai quell’uomo è stato trattato come una mente pensante,
come qualcosa di glorioso, fatto della stessa sostanza delle stelle. In ogni
campo, negli studi, nelle strade, in politica, nella morte e nella vita.
Scrivo per la prima una lettera di questo tipo … Scusatemi
se non riesco a dare un senso a tutto ciò che scrivo. Forse mi sono sbagliato,
sempre, nel comprendere il mondo. Nel comprendere l'amore, il dolore, la vita,
la morte. Non c'era nessuna urgenza. Eppure ho sempre corso. Nel disperato
tentativo di iniziare una vita. Per alcune persone, tutta la loro vita è una
maledizione. La mia nascita è stato il mio incidente mortale. Non riesco mai a
recuperare la solitudine della mia infanzia. Il bambino mai apprezzato che sono
stato. Non sto male in questo momento. Non sono triste. Sono solo vuoto.
Indifferente a me stesso. Questo è triste. Ed è per questo che lo sto facendo.
Mi potranno chiamare codardo, egoista, o stupido quando me
ne sarò andato. Non mo preoccupo di come mi chiameranno. Non credo alle storie
sulla post-morte, ai fantasmi o agli spiriti. Se c'è qualcosa che credo, è che
posso viaggiare verso le stelle. E conoscere altri mondi …
Il padre, Manikumar, ha affernato che quello del figlio non
è stato un suicidio e preteso un’inchiesta.
Mentre rispondeva in parlamento, il ministro Smriti Irani,
ha lamentato: “a nessun medico è stato permesso di avvicinare Vemula per
soccorrerlo. "Anzi, il suo corpo è stato utilizzato come arma politica.
Neppure la polizia ha potuto avvicinarsi fino alle 6 e 30 del mattino
seguente”. Ma il Responsabile Medico dell’Università di Hyderabad, Rajashree M,
ha smentito la dichiarazione del ministro sulle circostanze della morte di
Rohith Vemula.
Il suo suicidio ha scatenato un’ondata di proteste e
indignazione in tutta l'India ed ha guadagnato l'attenzione dei media come un
caso scandaloso di discriminazione verso i dalit e le caste inferiori in tutta
l’India, le cui istituzioni di istruzione superiore sono accusate di fomentare
la discriminazione di casta contro gli studenti appartenenti alle caste più
basse.
Per tutta risposta a ciò, il 3 agosto 2015 Rohith Vemula e
altri quattro attivisti ASA manifestavano contro la pena di morte inflitta
Yakub Memon, e condannavano l'attacco realizzato dalla Akhil Bharatiya Vidyarthi
Parishad ABVP, un’organizzazione studentesca di destra affiliata al RSS, un
partito politico parte della coalizione del governo MODI, contro la proiezione
del documentario 'Muzaffarnagar Baaqi Hai' alla Delhi
University.
La sera stessa, indignato, Rohit incrociava nei corridoi
della residenza universitaria il capo locale dell’ABVP, Nandanam Susheel Kumar,
e gli gridava “squadrista”, mentre entrambi si ritiravano nelle rispettive
stanze. Il giorno dopo Kumar veniva ricoverato per un’appendicite acuta, ma lui
denunciava “sono stato aggredito e malmenato da una 40 di membri dell’ASA che
hanno fatto irruzione nella mia stanza”.
In seguito, l’ABVP ha inviato una lettera al Ministro
dell'Unione Dattatreya, sostenendo che i membri ASA indulgevano in attività
'castiste' e 'anti-nazionali’. La lettera era trasmessa prima al Ministro per
sviluppo delle risorse umane dell'Unione, Smriti Irani e poi al pro-retttore
dell'università prof P. Appa Rao, che prendeva la decisione di sospendere
Rohith Vemula e altri quattro membri dell’ ASA e di espellerli dall’ostello
universitario. Il 17 gennaio 2016, dopo che il suo ricorso era stato respinto e
la sospensione confermata, Rohith Vemula è stato ritrovato morto nella sua
stanza della residenza universitari Umma Anna.
In un suo scritto ritrovato nella stessa stanza e che gli
inquirente hanno presentato come l’ultimo messaggio prima di uccidersi Rohith
scriveva:
Il valore di un uomo viene ridotto … a un voto, a un numero,
a una cosa. Mai quell’uomo è stato trattato come una mente pensante, come
qualcosa di glorioso, fatto della stessa sostanza delle stelle. In ogni campo,
negli studi, nelle strade, in politica, nella morte e nella vita.
Scrivo per la prima una lettera di questo tipo … Scusatemi
se non riesco a dare un senso a tutto ciò che scrivo. Forse mi sono sbagliato,
sempre, nel comprendere il mondo. Nel comprendere l'amore, il dolore, la vita,
la morte. Non c'era nessuna urgenza. Eppure ho sempre corso. Nel disperato
tentativo di iniziare una vita. Per alcune persone, tutta la loro vita è una
maledizione. La mia nascita è stato il mio incidente mortale. Non riesco mai a
recuperare la solitudine della mia infanzia. Il bambino mai apprezzato che sono
stato. Non sto male in questo momento. Non sono triste. Sono solo vuoto.
Indifferente a me stesso. Questo è triste. Ed è per questo che lo sto facendo.
Mi potranno chiamare codardo, egoista, o stupido quando me
ne sarò andato. Non mo preoccupo di come mi chiameranno. Non credo alle storie
sulla post-morte, ai fantasmi o agli spiriti. Se c'è qualcosa che credo, è che
posso viaggiare verso le stelle. E conoscere altri mondi …
Il padre, Manikumar, ha affernato che quello del figlio non
è stato un suicidio e preteso un’inchiesta.
Mentre rispondeva in parlamento, il ministro Smriti Irani,
ha lamentato: “a nessun medico è stato permesso di avvicinare Vemula per
soccorrerlo. "Anzi, il suo corpo è stato utilizzato come arma politica.
Neppure la polizia ha potuto avvicinarsi fino alle 6 e 30 del mattino
seguente”. Ma il Responsabile Medico dell’Università di Hyderabad, Rajashree M,
ha smentito la dichiarazione del ministro sulle circostanze della morte di
Rohith Vemula.
Il suo suicidio ha scatenato un’ondata di proteste e
indignazione in tutta l'India ed ha guadagnato l'attenzione dei media come un
caso scandaloso di discriminazione verso i dalit e le caste inferiori in tutta
l’India, le cui istituzioni di istruzione superiore sono accusate di fomentare
la discriminazione di casta contro gli studenti appartenenti alle caste più
basse.
“Studenti, docenti, intellettuali, gente comune sono scese
in piazza in massa in un onda di manifestazioni che ha attraversato tutto il
subcontinente, a Hyedarabad come a Delhi, Mumbai, Chennai, Kolkata e centinaia
di centri più piccoli e remoti del secondo paese più popoloso del mondo.
Attivisti democratici e dei diritti umani hanno accusato
Kumar, con la sua lettera e le false accuse, e le istituzioni, che hanno
spalleggiato Kumar e punito lo studente dalit, di essere i responsabili della
sua morte di Rohith Vemula, un assassinio istituzionale.
A seguito dell’esposto di alcuni studenti dell'Università di
Hyderabad, la polizia ha aperto un caso per violazione della legge di
prevenzione delle atrocità di casta e tribali, contro Bandaru Dattatreya,
deputato BJP (il partito di Modi) di Secunderabad, il ministro del lavoro e dell'Occupazione
del governo indiano; Ramachandra Rao (BJP MLC) e Appa Rao Podile prorettore
dell’Università di Hyderabad.
Ma poi sono emerse voci secondo cui Rohith si sarebbe
procurato un certificato da Dalit solo per ottenere l'ammissione
all’Università. Dopo che il Ministro Sushma Swaraj ha rivelato che Rohith
vemula non era un Dalit, la polizia ha aperto un'indagine per accertare il suo
status di casta. Così, le accuse contro Dattatreya, Rao e Podile rischiano di
cadere se è provato che Vemula non era un Dalit. Il certificato casta di suo
fratello lo qualifica come Vaddera e lo zio di Vemula ha dichiarato alla
polizia che il padre di Rohith era anche lui Vaddera, casta esclusa dai
programmi di protezione delle caste deboli dell’Andhra Pradesh. Ma Raja
Chaitanya, fratello di Vemula, ha dichiarato: "abbiamo documenti che
provano che apparteniamo alla casta protetta [...] noi siamo dalit.”. Secondo
fonti di stampa, esiste un certificato di un ufficio governativo dell'Andhra
Pradesh che afferma che Rohith vemula era un Dalit”.
Al di là delle veline e delle “verità” di politicanti e
poliziotti, è ben chiaro che la morte di Vemula non può che essere considerata
un assassinio istituzionale, frutto non di un “insano gesto”, individuale
disperato, ma conseguenza diretta di una persecuzione sistematica quotidiana e
di massa, di un odio selettivo che si è accanito Rohith, cioè chi in prima
persona ha osato ribellarsi e gridare la verità.
La lotta la vita e la morte di Rohith proiettano questa
vicenda come importante terreno di battaglia contro il montante fascismo hindu
che con Modi è salito al potere in India e dall’alto usa lo stato e i suoi
apparati nel come i fascisti fanno in ogni paese e ogni tempo: servili verso i
forti, crudeli verso i deboli.
Sono decine gli intellettuali, dirigenti sindacali e
popolari, attivisti dalit e adivasi che in questi ultimi mesi sono diventati
bersaglio delle squadracce fasciste hindu, protette e aiutate dalla complicità
di polizia, partiti e autorità di governo. Ma quando tutti questi settori di
popolo sotto attacco si uniscono e osano lottare … alla loro maniera, allora la
storia può anche cambiare.
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