giovedì 21 aprile 2016

Egitto - Al Cairo ucciso dalla polizia egiziana un venditore di tè con un colpo al cuore, circa 200 persone per protestare contro la dittatura fascista di Al-Sisi, hanno aggredito la polizia al grido "la polizia è criminale, il ministero degli interni è criminale"



Ucciso dalla polizia per un bicchiere di tè: scontri al Cairo
Un omicidio a sangue freddo che ha portato in strada centinaia di persone. Come racconta Chiara Cruciati sul Manifesto, la folla si è lanciata contro gli agenti. Primi segnali che ci sono delle crepe nel controllo rigidissimo imposto dal regime del presidente Al Sisi sulla popolazione

Al Cairo un venditore ambulante è stato colpito al cuore da una pallottola sparata dai poliziotti. Un omicidio a sangue freddo che ha portato in strada centinaia di persone. Come racconta Chiara Cruciati sul Manifesto, la folla si è lanciata contro gli agenti.

Primi segnali che ci sono delle crepe nel controllo rigidissimo imposto dal regime del presidente Al Sisi sulla popolazione.

I fatti sono andati così: tre poliziotti iniziano a litigare con un venditore di tè per il prezzo di un bicchiere. Poi parte un colpo di pistola, e l'ambulante muore sul colpo. Duecento pesone circa si sono riunite in strada, hanno ribaltato l'auto della polizia e hano aggredito gli agenti al grido di "La polizia è criminale, il Ministero dell’Interno è criminale".

In seguito agli scontri ci sono stati almeno cinque arresti. I familiari della vittima hanno continuato a lanciare pietre contro i poliziotti. Il Manifesto spiega che quale "aria si respiri" oggi come oggi nella capitale egiziana.

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