Roma. Un femminicidio da fascista, non per caso
di Redazione Contropiano
Una donna uccisa in un bar, a Corcolle, Roma, periferia così
lontana dalla capitale che quasi non sembra Roma. Assunta Finizio, 50 anni,
aveva cacciato di casa l’uomo, Augusto Nuccetelli, mercoledì scorso, dopo aver
scoperto un tradimento.
Come racconta l’agenzia Ansa, matrice di ogni articolo che
uscirà su questo “episodio di cronaca nera”, si tratterebbe “soltanto” di un
uxoricidio come tanti, frutto di una mente malata che non accettava una
separazione dopo una convivenza.
Non voleva rassegnarsi alla fine della relazione. Non aveva
alcuna intenzione di interrompere quel rapporto come invece voleva lei, così
l’ha seguita nel bar e l’ha freddata con quattro colpi di pistola,
davanti agli occhi increduli di clienti e passanti, ancora
sotto shock. E’ quanto successo ieri sera alla periferia est di Roma, in via di
Lunghezza, all’interno di un bar tabacchi che si è poi affollato di agenti
della Squadra Mobile e della Scientifica al lavoro per ricostruire con
esattezza quanto avvenuto. Secondo le prime informazioni, l’uomo, un 51enne
italiano con piccoli precedenti, avrebbe seguito la convivente, coetanea ed
italiana anche lei, all’interno del bar. Lì avrebbe estratto la pistola
esplodendo quattro colpi raggiungendo la compagna alla mano, all’addome e al
petto.
Qui intervistato poco tempo fa dalla trasmissione Piazza
Pulita, ed ecco il suo parere sugli immigrati.
L’omicida, stando alle testimonianze di chi si trovava sul
posto, avrebbe poi tentato la fuga sbarazzandosi dell’arma in una stradina
limitrofa.
Passanti e clienti, però, hanno allertato immediatamente la polizia
che è intervenuta fermando l’uomo e portandolo in questura dove avrebbe ammesso
le proprie responsabilità. Secondo quanto si apprende, la coppia abitava in
zona. La donna era una cliente abituale del bar. Stando alle testimonianze di
chi li conosceva, i due erano spesso protagonisti di litigi. I clienti del bar
ed i passanti che in quel momento si trovavano in zona sono ancora sotto shock,
terrorizzati da quell’uomo e da quella pistola estratta davanti a tutti. Il
suono dei colpi esplosi risuona ancora nelle loro orecchie, mentre il cadavere
della donna giace a terra in un lago di sangue, ennesima vittima della furia di
un assassino.
Quel che le agenzie non riportano, invece, ve lo raccontiamo
noi, dalla viva voce degli abitanti del posto:
In questo video, esattamente al minuto 8:30, trovate
l’assassino che parla di convivenza, integrazione, rispetto e giustizia,
intervistato da Piazza Pulita, in un reportage di Salvatore Gulisano da
Corcolle. L’occasione era stata fornita da una montatura organizzata: una
aggressione – mai verificatesi – ai danni di una autista dell’Atac, donna, da
parte di presunti “immigrati”. I fascisti si erano subito lanciati sulla
vicenda e scatenando tentati pogrom, che avevano quindi spinto alcune troupe
televisive a cercare di documentare “la sensazione di invasione causata
dall’emergenza immigrati che si trasforma in odio e reazioni violente…”
C’è anche un’interessante descrizione dei molti tatuaggi
fascisti, esibito con orgoglio e strafottenza.
Una piccola notazione politica aggiuntiva: il futuro
assassino, grazie alle sue evidenti doti intellettuali, era stato poi candidato
in circoscrizione col Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo.
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