UNIVERSITÀ SOTTO ASSEDIO: LA REPRESSIONE DI STATO, IL
MOVIMENTO DEGLI STUDENTI E LE SFIDE DA VINCERE
Negli ultimi mesi, gli slogan di libertà, giustizia per
Rohith Vemula, contro la zafferanizzazione e privatizzazione dell'istruzione,
contro la militarizzazione delle università e per il diritto al dissenso sono
stati gridati nei campus in tutto il paese. Le università sono state bersaglio
di campagne mediatiche sensazionalistiche e attacchi sia dei i media nazionali
che degli apparati repressivi statali. Gli studenti, molti per la prima volta,
hanno subito le incursioni di grandi spiegamenti di forze di polizia, CRPF e
RAF nelle loro sedi. Ci sono stati arresti di studenti e docenti della JNU,
HCU, TISS, FTII e continue intimidazioni, specie contro gli studenti più
attivi, da parte della polizia in combutta con amministrazioni universitarie,
ABVP-BJP-RSS. Alle classi dominanti basta una scritta sui muri per lanciare
minacce aperte e mostrare, come se ce ne fosse bisogno, che cosa sono in grado
di scatenare di scatenare contro di noi. Nella sola Delhi, sono già 10.000 gli
effettivi CRPF schierati permanentemente. Mentre in tutto il subcontinente indiano
gli studenti si stanno unendo contro gli attacchi del Parivar Sangh,
affrontando anche le violenze della polizia, è importante per noi capire
profondamente il contesto in cui questo assalto alle università è stato
progettato e viene realizzato da chi comanda nel governo NDA.
Iniziamo dalla recente ondata di proteste studentesche
unitarie innescata dalla decisione antidemocratica di liquidare e regolamentare
le borse di studio non-NET assegnate ai ricercatori dalla University Grants
Commission (UGC). Mentre le richieste dagli studenti erano di aumentare le
borse di studio e di assegnare borse di studio non-NET per i ricercatori in
tutte le università centrali e statali, MHRD e UGC hanno invece formato un
comitato di revisione per imporre le loro politiche anti-studentesche di “Dio,
merito e mercato”. Questo significa inevitabilmente che gli studenti
provenienti dai settori emarginati tra cui adivasi, dalit, minoranze e donne,
che accedono all'istruzione superiore nonostante tutte le ostilità religiose ed
etniche, sarebbero sistematicamente esclusi dal sistema educativo. Spesso
questi studenti sono la prima generazione che accede all’istruzione
universitaria e per loro, per gli studenti provenienti da settori oppressi,
data la drastica riduzione del numero di Borse di Ricerca Junior (JRF), le
borse di studio non-NET diventano la principale fonte di sostegno finanziario.
Inoltre, lo stesso sistema di esami NET, arbitrario e inaffidabile, mostra come
sia falso il criterio di merito proposto dalle classi dominanti. Già prima
della cancellazione delle borse di studio non-NET, il governo pensava di
asfaltare l'istruzione superiore attraverso l'introduzione del sistema
semestrale, del FYUP e CBCS alla Delhi University, con l’istituzione del
Lyngdoh Committee Recommendation (LCR) in tutte le università, col Central
University Bill ecc. Tutti questi provvedimenti puntano a minare l'autonomia
delle università, trasformare le istituzioni educative in corpi burocratici,
omogeneizzare e imporre un sistema di istruzione brahmanico, spianare la strada
alla privatizzazione dell'istruzione, espellere ogni resistenza e trasformare
l'istruzione in una merce vendibile finalizzata alla carriera. In effetti, la
storia degli attacchi portati da politiche anti-studente e tagli dei fondi per
l'educazione superiore è iniziata molto prima, con l'apertura al mercato e le
politiche di liberalizzazione-privatizzazione-globalizzazione degli anni '90.
Il Rapporto Birla Ambani sull'istruzione superiore (2000) espone chiaramente
questo programma di privatizzazione dell'istruzione, basata sulle fondamenta
del Bramanesimo in materia di istruzione, per aumentare gli investimenti esteri
e quindi trasformare l'istruzione in una merce invece che un diritto
fondamentale che guarda anche alla trasformazione sociale. Il continuo
disimpegno dello Stato dal settore dell'istruzione mostra che quale che al di
là del colore e sfumature politiche, le classi dominanti Brahmaniche servono i
loro compari capitalisti, a loro volta asserviti al mercato imperialista,
imponendo anche nell’ambito dell'istruzione superiore la sistematica e
strutturale esclusione e discriminazione istituzionale di Dalit, Adivasi,
minoranze religiose, donne e settori oppressi.
È questa “pulizia” brahmanica, inisme alla situazione
critica dell'istruzione superiore, per cui gli studenti provenienti dai settori
oppressi della sbattono impotenti contro un muro di ferro, senza alternative,
anche in un’università come la JNU, dove aumentano i tassi di abbandono tra
studenti emarginati e l’aperta discriminazione di casta, che ha fatto esplodere
la rabbia dopo l'assassinio istituzionale di Rohith Vemula, studente di
dottorato dalit della Università di Hyderabad. Mentre il cappio dei nefasti
parassiti del Brahmanesimo e della privatizzazione più si stringe al collo
dell'istruzione superiore, monta l’ondata di proteste degli studenti, in una
fase in cui le classi dominanti con in testa il governo NDA intensificano i
loro attacchi contro tutti i settori della società.
Se analizziamo la recente previsione di bilancio
dell'Unione, è ben chiaro al servizio di chi è l'attuale governo antipopolare:
il popolo di questo paese o le classi dominanti Brahmanici e i loro padroni
imperialisti? Con gli annunciati pesanti tagli di fondi all'istruzione e alla
sanità, i fondi assegnati all’UGC sono stati ridotti da 93,15 miliardi di rupie
nel 2015 a 42,86 miliardi nel 2016, taglio demolitore del 55% dei fondi che
significa cancellazione delle borse di studio, aumenti delle tasse, aumento
delle rette per l’ostello e privatizzazione dell'istruzione superiore. A fronte
di ciò, il governo ha spudoratamente concesso alle imprese rimborsi fiscale di
Rs 680 miliardi, vale a dire 16 anni di dotazione in bilancio all’UGC! Allo
stesso tempo, la dotazione di bilancio è stato portato dal 16,6% al 7% per le
SC e dal 8,6% al 4,36% per le ST, mentre lo sconto fiscale complessivo,
compresi redditi aziendale, accise e imposte dirette l'anno scorso ha raggiunto
la cifra sbalorditiva di 6111,28 miliardi! Mentre il governo criminalizza gli studenti
che rivendicano i propri diritti, invocando spudoratamente il denaro dei
contribuenti, perpetra con arroganza la razzia delle risorse e del denaro del
popolo a favore delle grandi imprese.
In questo contesto va inquadrato l'attacco all’università e
agli studenti, dalla JNU, dove si infiamma la diatriba
nazionalismo/anti-nazionalismo, alla HCU, teatro della violenza indiscriminata
della polizia sugli studenti in lotta contro l'omicidio istituzionale di Vemula
e la discriminazione degli studenti dei settori oppressi. Negli ultimi mesi il
blocco costituito da polizia, amministrazione dello Stato, media, squadristi
Sanghi non ha lasciato nulla di intentato per denigrare e demonizzare gli
studenti come elementi anti-nazionale e sovversivi, accanto alla feroce
propaganda Hindi-Hindu-Hindustan e la dittatura Brahmanica del 'Bharat ma ka
apaman'. Questo è stati anche il periodo in cui in Parlamento l'attuale regime
fascista Brahmanico ha dovuto rispondere a una raffica di interrogazioni sulla
farsa del “Make in India”, l’omicidio istituzionale di Rohith, il falso scontro
di Ishrat Jehan, la politica sul Kashmir e l'attuale crisi economica. Mentre
nelle università gli studenti sono soffocati dal peso del marcio sistema
educativo brahmanico al servizio di sfruttamento imperialista, l'economia
rurale è schiaccia dalla perdurante siccità e crisi agraria. Il crescente tasso
di suicidi di contadini in Marathwada e Vidharba non sono solo statistiche, ma
una brutale ricaduta dello sfruttamento feudale e dell'esclusione strutturale,
in assenza di un’alternativa economica sostenibile sotto il dominio delle
classi Brahmaniche. Situazione ulteriormente amplificata dalla razzia di terre
da parte delle aziendale e le massicce migrazioni di Dalit, Adivasi, musulmani
e altri settori oppressi per far posto alle SEZ e alle grandi industrie al
servizio del bottino imperialista e del saccheggio delle risorse.
Nel frattempo, la politica del divide et impera adottata
dallo stato brahmanico in nome del nazionalismo, contro la macellazione dei
bovini, della jihad dell’amore o con veri e propri pogrom e atrocità di casta
mettono a nudo l’essenza del fascismo Hindutva e il governo NDA non lascia
nulla di intentato per mantenere la forbice tra oppressori e oppressi. Inoltre,
assistiamo a una sempre maggiore militarizzazione in Kashmir, Bastar e nelle
regioni del Nord Est, che sono tra le zone più militarizzate del mondo. Dunque,
mentre le forze fasciste Hindutva Brahmaniche alla guida dello Stato si
preparano per attaccare militarmente i settori più oppressi, la repressione
scatenata nelle università e sugli studenti del movimento devono essere
correttamente analizzata per comprendere il ruolo dei movimenti degli studenti
per la trasformazione rivoluzionaria della società.
Dobbiamo chiederci se il movimento degli studenti è davvero
una minaccia per le classi dominanti. Gli studenti sono effettivamente
un’opposizione o l'attacco scatenato nelle università è parte di un piano più
ampio di offensiva ideologica e strutturale sulla vita, i mezzi di sussistenza
e l'esistenza, contro la resistenza e la lotta senza compromessi dei settori
più oppressi? Mentre le università, dalla JNU alla HCU vengono trasformate in
prigioni e casi mediatici ad alto indici di ascolto, con fatti manipolate e
distorti, la persecuzione sistematica dei settori più oppressi continua senza
sosta. La realtà attuale di siccità e crisi agraria, migrazione di massa dei
poveri dalle aree rurali alle città, incendio di quartieri dalit e musulmani, e
anche la resistenza organizzata, per esempio quella di 30.000 agricoltori scesi
in piazza per chiedere aiuti per la siccità e cancellazione dei debiti sono
invisibili per i media color zafferano. Se guardiamo al movimento degli
studenti di oggi, abbiamo qualche domanda da fare a quelle forze opportuniste
sempre pronte a scendere a patti con classi dominanti in nome dell'unità.
Spetta a noi, come studenti, analizzare e tracciare il nesso strutturale tra la
nostra lotta contro la discriminazione istituzionalizzata nelle università, la
mercificazione dell'educazione e il Brahmanesimo imposto all’istruzione, e la
resistenza dei settori più oppressi per l'eliminazione delle caste, contro gli
attacchi feudali e imperialisti portati attraverso le forze del fascismo
Hindutva. È certo vero che gli studenti denunciano la repressione di stato, ma
l'attuale movimento di studenti non può avanzare senza allearsi ideologicamente
con la lotta di classe e contrastare le forze opportuniste al suo interno.
Secondo Lenin,
“Gli schieramenti politici degli studenti non possono non
riflettere gli schieramenti politici di tutta la società e dovere di ogni
socialista è di tendere alla delimitazione più cosciente e coerente possibile
dei gruppi politicamente eterogenei. L’invito rivolto agli studenti dal partito
dei socialisti-rivoluzionari - “proclamare la propria solidarietà col movimento
politico generale ed estraniarsi completamente dai contrasti di frazione
esistenti nel campo rivoluzionario” - altro non è, in sostanza, che un invito a
tornare indietro, dalla concezione socialista a quella democratica borghese. E
ciò non è affatto strano, giacché il “partito dei socialisti-rivoluzionari” non
è che una frazione della democrazia borghese in Russia.
Rottura dello studente socialdemocratico con i rivoluzionari
e i politici di tutte le altre tendenze non significa affatto rottura delle
organizzazioni comuni a tutti gli studenti come quelle culturali; al contrario,
solo tenendo fermo il punto di vista di un programma ben determinato si può e
si deve lavorare tra gli strati più larghi degli studenti per ampliare il loro
orizzonte oltre i limiti accademici e propagandare il socialismo scientifico,
cioè il marxismo”. (I compiti della Gioventù Rivoluzionaria)
Perciò, quando, in nome dell'unità contro le forze Hindtuva
sotto il comando del governo NDA, il presidente della JNUSU dichiara
irresponsabilmente che c’è una differenza tra massacro di sikh del 1984 e
quello in Gujarat del 2002, perchè nel 1984 c’è stata semplice isteria di
massa, senza alcun ruolo degli apparati dello Stato, è l'opportunismo e il
fallimento politico delle forze parlamentari che viene alla luce. Se, per
tornaconto elettorale, certe forze voglio continuare ad autocelebrarsi e a
chiudere un occhio di fronte al carattere brahmanico delle classi dirigenti,
per non dire dei loro alleati imperialisti, allora si compromette la stessa
base un movimento studentesco unito. L’unità contro il fascismo può essere
costruita solo condividendo la lotta ideologica e comprendendo il nostro ruolo
nella lotta di classe, formulando il nostro programma e alleandoci con i
settori più oppressi. Se studenti e intellettuali non si alleano con i
lavoratori, i contadini e i settori più oppressi, non potremo vincere la
battaglia contro lo sfruttamento feudale e l'imperialismo. Dobbiamo oggi
ricordare le rivolte storiche dei contadini di Naxalbari e Srikakulam con le
loro richieste di terra a chi la lavora, che ha ispirato migliaia di studenti
negli anni '70 e '80. Dobbiamo definire il ruolo del movimento studentesco
nella lotta contro brahmanesimo in materia di istruzione e le forze del
fascismo in un periodo di crescente repressione di stato. Il tuono di primavera
in India non è morto e non morirà e, come studenti, è tempo per noi di
decidere; da che parte stiamo?
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