Sull'ultimo numero di proletari comunisti, un dossier
sull'assassinio di Regeni: un crimine targato al-Sisi/Renzi
Dalla conferenza stampa al Senato dei genitori di Giulio
Regeni:
"Giulio aveva quel bel viso sempre sorridente con uno
sguardo e una postura aperta, quando l'ho visto sul letto dell'obitorio l'ho riconosciuto
solo dalla punta del naso". "Non pensavo di poter riconoscere mio
figlio solo dalla punta del naso", ha proseguito. "Era un viso
diventato piccolo piccolo, non vi dico che cosa hanno fatto a quel viso… Su
quel viso ho visto il male, tutto il male del mondo si è riversato su lui"
Il volto di Giulio Regeni era completamente sfigurato, dopo
cinque giorni di torture subite dai suoi carcerieri.
«È forse dall'antifascismo che noi in Italia non ci troviamo
di fronte alla tortura, ma Giulio non era in guerra era andato a fare ricerca.
Era un ragazzo come tanti invece è morto sotto tortura. Non era un giornalista
né una spia, ma un ragazzo contemporaneo che studiava. Anzi un ragazzo del
futuro», ha detto ancora Paola Regeni.
"Se il 5 aprile, quando verranno gli investigatori
dell'Egitto, sarà una giornata vuota – ha aggiunto la signora Reggeni –
confidiamo in una risposta forte, ma forte del nostro governo, perché noi
aspettiamo una risposta su Giulio. E' dal 25 gennaio che aspettiamo una
risposta". La madre ha poi sostenuto che le autorità egiziane pensano di
cavarsela dicendo che l’omicidio è stato un caso isolato: "Forse per
quanto riguarda gli italiani, ma non per gli egiziani. Giulio era un cittadino
italiano, un cittadino del mondo"
"Continuerò a dire 'verità per Giulio', come
d’altronde è scritto nello striscione che è stato mostrato all’inizio della
conferenza stampa da lei stessa con il marito e Luigi Manconi, presidente della
commissione Diritti umani del Senato. "Siamo qui per dire che continueremo
a batterci per gli ideali e i valori di Giulio" ha ammonito Claudio
Regeni, il padre di Giulio. «Non è facile essere qui, ma è un dolore
necessario: quello di Giulio non è un caso isolato".
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