Dopo l'aggressione fascista subita da due compagni nella notte dell'8 marzo, gli/le antifascisti/e di Rimini hanno indetto una giornata di mobilitazione per questo sabato, con un corteo antifascista che attraversi le strade della città. Di seguito l'appello lanciato da "Rimini Antifascista":
Le strade sono nostre, ce le riprenderemo con la lotta! Costruiamo un grande corteo antifascista per sabato 22 marzo 2014 a Rimini.
Nella notte fra sabato 8 e domenica 9 marzo all’esterno di un locale di Bellaria-Igea Marina due giovani antifascisti riminesi sono stati accoltellati da un gruppo di neofascisti di cui alcuni ex militanti di Forza Nuova solo recentemente fuoriusciti dall'organizzazione.
Le ferite riportate, in particolar modo da uno dei due giovani antifascisti, sono molto gravi ed hanno comportato diversi interventi chirurgici. Uno dei compagni si trova tutt'ora in ospedale. I fendenti, ripetuti e diretti verso zone vitali, sono stati inferti con il chiaro intento di uccidere.
Si tratta, pertanto, di un episodio gravissimo che si inserisce in un contesto territoriale che negli ultimi anni ha visto un'attività di gruppi neofascisti fatta di aggressioni e violenze ai danni di migranti, compagni e compagne, spazi sociali, associazioni antirazziste e contro l’omofobia. Si può dire che questo periodo di tempo corrisponda a quello della presenza di Forza Nuova nella nostra città.
Questi gruppi, attivi nel territorio fra la provincia di Rimini e Pesaro, hanno sempre agito nel disinteresse di istituzioni e partiti di governo locali (tutti centrosinistri e presenti il 25 aprile per deporre corone d'alloro ai partigiani caduti...) quando non addirittura legittimati da quella retorica legalitaria e quindi reazionaria che in più di un'occasione ha puntato il dito contro chi agisce ritenendo che l'antifascismo non e' solo memoria storica bensì una pratica di lotta quotidiana.
L'episodio non può essere liquidato - come fatto dall'imbavagliata stampa locale - come una rissa fra bande ne tantomeno come uno scontro fra opposti estremismi. Riteniamo che chi dice certe nefandezze abbia una doppia responsabilità: quella di avvallare l'infamia dei neofascisti e quella di screditare i valori di giustizia sociale e libertà riassunti nell'antifascismo militante dei nostri compagni.
Questo e' per noi inaccettabile e riteniamo sia fondamentale che tutte le persone che credono nel bisogno di un mondo più giusto, senza lo sfruttamento e l’oppressione del capitale e dei dispositivi posti in sua difesa, come i fascisti, non li vogliano più veder scorrazzare impunemente in giro per la città e la regione.
L'antifascismo dev'essere una pratica quotidiana rivoluzionaria e diffusa, e non può ricadere sulle spalle di pochi e poche coraggios*. Tutti dobbiamo dare qualcosa affinché qualcuno non sia costretto a dare tutto...
Le nostre vite sono insicure perché non c’è lavoro e quando c'è è spesso avvilente, che ci mortifica e deruba come gli affitti che costano troppo, il costante ricatto della precarietà e del denaro... Le nostre vite sono insicure non certo per colpa di chi tutto questo quotidianamente lo subisce, come tentano di raccontare fascisti e padroni. Lo sono piuttosto perché in un luogo qualsiasi un “diverso” può rischiare la vita se incontra una divisa o una camicia nera, per il semplice fatto di essere considerato migrante, omosessuale, antifascista, ribelle...
Ecco, ad esempio, a cosa hanno portato gli allenamenti “con l'uso del coltello e del bastone“ che poco tempo fa proponeva pubblicamente proprio Forza Nuova Rimini.
La storia ci ha già dato tutti gli strumenti per capire che idee e gruppi come questi sono tanto stupidi quanto pericolosi e, in Italia come altrove, fanno gli interessi del capitalismo che quella stessa crisi ha creato, fomentando una guerra tra poveri.
Abbiamo bisogno di costruire il nostro futuro attraverso la solidarietà tra tanti e diversi, perché è la mercificazione che il capitalismo impone alla vita tutta ciò da cui abbiamo bisogno di liberarci.
Ma non ci rassegniamo certamente davanti a questi vili attacchi: sappiamo infatti che con le nostre lotte saranno proprio fascisti e padroni ad avere paura. Per queste ragioni ci rivolgiamo a tutti e tutte, alle realtà sensibili, collettivi e singoli, ai migranti, alle lavoratrici, ai precari, ai disoccupati, ai compagni e alle compagne senza confini geografici, per lanciare una mobilitazione massiccia nella giornata di sabato 22 marzo che abbia la forza di essere potente, gioiosa, autonoma e solidale.
In vista del corteo, giovedì 20 marzo alle ore 21 presso Casa Pomposa, è prevista un’assemblea pubblica aperta a tutt* le/gli Antifascist*
Dal basso dove nascono le lotte ancora fischia il vento...
Contro la crisi e il neofascismo, con determinazione e solidarietà ci riprendiamo la città!
RIMINI ANTIFASCISTA
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