Editoriale del Quotidiano dell’Esercito popolare di liberazione
Il presidente Mao Tse-tung ci ha insegnato che le classi e la lotta di classe
sussistono ancora nella società socialista. In Cina, egli ha detto, “la lotta di classe
tra il proletariato e la borghesia, tra le differenti forze politiche e tra il proletariato
e la borghesia nel campo dell’ideologia sarà ancora una lotta lunga, sottoposta a
vicissitudini e che, in certi momenti, potrà diventare molto acuta”. La lotta per
promuovere l’ideologia proletaria ed eliminare l’ideologia borghese sul fronte
culturale è un aspetto importante della lotta tra due classi (il proletariato e la
borghesia), tra due vie (la via socialista e la via capitalista) e tra due ideologie
(l’ideologia proletaria e l’ideologia borghese). Il proletariato cerca di trasformare
il mondo secondo la propria concezione e così fa anche la borghesia. La cultura
socialista deve servire gli operai, i contadini e i soldati; deve servire la politica
proletaria; deve servire a consolidare e a sviluppare il sistema socialista in
previsione del suo graduale passaggio al comunismo. La cultura borghese e
revisionista serve la borghesia, i proprietari terrieri, i contadini ricchi, i
controrivoluzionari, i cattivi elementi e gli elementi di destra per spianare la strada
alla restaurazione del capitalismo. Se il proletariato non occupa le posizioni del
fronte culturale, esse saranno fatalmente occupate dalla borghesia. Si tratta di una
lotta di classe acuta. Poiché le residue forze borghesi nel nostro paese rimangono
ancora un fattore con il quale dobbiamo competere, poiché esiste ancora un gran
numero di intellettuali borghesi, poiché l’influenza dell’ideologia borghese è
ancora molto forte e i loro metodi per combatterci diventano sempre più indiretti,
insidiosi e sornioni, sarà per noi difficile accorgerci che la lotta prosegue e forse
potremo anche cadere vittime delle pallottole, indorate di zucchero, della
borghesia e perderemo le nostre posizioni se allenteremo anche per poco la
nostra vigilanza. In questo campo, non è ancora deciso chi trionferà, tra socialismo
e capitalismo. La lotta è ineluttabile. Se non riusciremo a condurla in modo giusto,
potrebbe portare al sorgere del revisionismo.
Il nostro Esercito popolare di liberazione, le forze armate del popolo create e
dirette dal Partito comunista cinese e dal presidente Mao, è lo strumento più leale
del partito e del popolo, è il sostegno principale della nostra dittatura proletaria.
Il ruolo importante che esso ha svolto per la causa rivoluzionaria del proletariato
deve continuare a svolgerlo in questa grande Rivoluzione culturale socialista. Dobbiamo acquisire una conoscenza più approfondita della lotta di classe nel
campo ideologico e, insieme a tutto il popolo del nostro paese, dobbiamo
innalzare più in alto la grande bandiera rossa del pensiero di Mao Tse-tung e
condurre, inesorabilmente e fino in fondo, la Rivoluzione culturale socialista, in
modo che il lavoro letterario e artistico delle nostre forze armate contribuisca
potentemente a dare la priorità alla politica e a incoraggiare il processo
rivoluzionario del popolo.
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