sabato 10 gennaio 2009

CHI HA PAURA DELLE BANDIERE DI RED BLOCK?

Spesso quanto nasce e si sviluppa un movimento forte e vasto come quello studentesco di questi giorni, puntualmente parassiti da destra e da “sinistra” cercano di strumentalizzarlo per i loro sporchi fini, Giovani Comunisti e Socialismo Rivoluzionario per ora nelle scuole stanno diffondendo una confusione non indifferente nelle scuole.
Concetti come “l’apoliticità delle manifestazioni” contro l’ormai legge Gelmini o il qualunquismo nel dire che non ci devono essere simboli e bandiere sono posizioni errate che respingiamo con forza e che hanno un nome ben preciso: qualunquismo!
Innanzitutto come si fa a parlare di apoliticità quando gli studenti stanno contestando una determinata legge promulgata da un determinato governo?
Scendere in piazza per protestare contro una legge è di per se un atto politico, e ogni posizione politica ha il suo colore e si colloca precisamente o a destra o a sinistra, può essere una posizione reazionaria, riformista o rivoluzionaria.
In secondo luogo noi riteniamo quanto mai attuali i valori dell’antifascismo e smascheriamo sempre e comunque i fascisti che cercano di infiltrarsi e strumentalizzare il movimento studentesco purtroppo agevolati da questa “apoliticità” diffusa .
I fascisti sono quelli che in questi giorni in Italia attaccano le scuole occupate con coltelli e spranghe, i fascisti di Azione Giovani sono quelli che fanno parte dello stesso partito della Gelmini e che grazie all’”apoliticità dei cortei” gli viene permesso di strumentalizzare gli studenti.
I fascisti di Blocco Studentesco sono quelli che a Roma subito dopo approvato il decreto trovandosi nel corteo a Pza Navona hanno picchiato indiscriminatamente con mazze, caschi e moschettoni studenti medi di 14 e 15 anni davanti gli occhi degli sbirri che non hanno mosso un dito, ed è stato grazie ad altri studenti (antifascisti) che si è evitato il peggio e sono stati cacciati via. Ciò dimostra innanzitutto che i fascisti sono i servi del governo contro il movimento studentesco e per questo il movimento studentesco deve dichiararsi apertamente antifascista e respingere qualsiasi tentativo di infiltrazione, ma dimostra anche il fatto che gruppi pacifisti e della falsa sinistra come rifondazione, uds, udu e socialismo rivoluzionario sono i diretti responsabili di ciò che è successo a Roma permettendo a dei picchiatori di infiltrarsi nel corteo in nome di una fantomatica unità.
Unità con i fascisti che accoltellano e sprangano quotidianamente studenti, immigrati e compagni non ne vogliamo, non permetteremo che a Palermo succeda quello che è successo a Roma!
Possiamo capire che Rifondazione Comunista con i suoi “giovani comunisti”che fino a ieri stava al governo con il ministro Fioroni e che ora non avendo più le poltrone dopo la sconfitta elettorale ha magicamente riscoperto le piazze e cerca di cavalcare l’onda abbia da vergognarsi delle sue bandiere. Ma noi non ce ne vergogniamo affatto, chi conosce il lavoro politico di Red Block sa che noi siamo sempre scesi in piazza “senza se e senza ma” contro le politiche antipopolari e antistudentesche di qualsiasi governo, noi le mattine andavamo nelle scuole per portare i nostri volantini anche quando c’era il governo Prodi e il movimento studentesco non era forte come quest’anno.
Noi non siamo un partito politico e non siamo collegati a nessuno di questi, siamo un movimento giovanile, e di conseguenza la nostra politica non ha fini elettorali.
Noi siamo veramente a favore della coscienza critica dell’individuo contro il progetto di omologazione delle menti che ha questa riforma: dire che il movimento non deve avere bandiere e non deve avere colore significa non avere spirito di critica, essere omologati e qualunquisti, proprio come ci vuole la Gelmini ed il governo.
Noi invece rivendichiamo con forza il nostro colore e la necessità di essere antifascisti sempre, per riuscire a sconfiggere una riforma che ha come modello per l’appunto una scuola autoritaria e fascista.

RED BLOCK

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