Il Comitato Internazionale di Sostegno alla Guerra Popolare
in India condanna fermamente l’arresto degli studenti e attivisti
culturali Hem Mishra, Pandu Narote e
Mahesh Tirki e del giornalista Prashant Rahi da parte delle forze di polizia
indiane lo scorso 23 Agosto.
Lo stato indiano sta costruendo una campagna mediatica di
criminalizzazione contro lo studente Hem Mishra della Jawaharlal Nehru
University (JNU) di Dehli e membro del Comitato per il Rilascio dei Prigionieri
Politici, dell’Unione degli Studenti Democratici e inoltre particolarmente
attivo nel Fronte Culturale Rivoluzionario dedito nella denuncia
dell’oppressione di casta, delle atrocità sui dalits (gli intoccabili), i
suicidi trai i contadini e delle atrocità da parte dello stato indiano contro
gli Adivasi (popolazioni tribali) nell’ambito della guerra contro il popolo
chiamata Operazione Green Hunt (battuta di caccia), diretta contro il movimento
rivoluzionario maoista attivo in oltre 1/3 del subcontinente indiano, in cui
forze paramilitari indiane commettono atroci crimini contro queste popolazioni
come stupri, incendi di villaggi e uccisioni sommarie.
Proprio per questa denuncia che Hem conduceva attivamente
all’interno dell’università mostrando le prove di questi massacri raccolte “sul
campo” nei suoi viaggi in queste zone lontane dalla capitale migliaia di Kilometri,
adesso è accusato dalla polizia di essere un maoista e quindi un terrorista secondo
l’equazione che usa fare lo stato indiano contro i movimenti rivoluzionari.
Subito dopo il suo arresto varie organizzazioni
studentesche, docenti dell’università di Delhi e intellettuali hanno
organizzato conferenze stampa e manifestazioni chiedendo l’immediato rilascio
di Hem.
Manoranjan Mohanty un docente in pensione ha dichiarato che
questi arresti sono una chiara indicazione che “adesso l’Operazione Green Hunt
sta avendo luogo anche nelle università e nelle aree urbane”.
La nota scrittrice e attivista Arundathy Roy ha dichiarato che questo arresto “è un palese
tentativo di criminalizzare azioni innocue” e legittime in uno stato sedicente
democratico.
Già lo scorso 2 Agosto Jayeeta Das, un’attivista per i
diritti del popolo in West Bengal era stata arrestata dai Servizi Segreti senza
mandato a Calcutta, perquisendole la casa e minacciando i familiari presenti
forzandoli a firmare carte in bianco.
Spesso i media e le istituzioni accademiche di tutto il
mondo definiscono l’India la “più grande democrazia del mondo”. Davanti
a questi arresti, all’Operazione Green Hunt un vero e proprio genocidio di uno
stato contro il suo stesso popolo, come si fa a parlare di grande democrazia?
Facciamo appello a tutti gli studenti ai loro collettivi e
organizzazioni studentesche, ai docenti e agli intellettuali progressisti di
mostrare un segno di solidarietà verso gli studenti e i docenti arrestati e criminalizzati
dallo stato Indiano diffondendo questo comunicato. Smascheriamo la falsa
democrazia dello stato indiano che criminalizza ogni opposizione e tutte le
organizzazioni studentesche che lottano contro l'Operazione Green Hunt e che
sono al fianco alle masse popolari che lottano in armi contro il regime indiano
oppressore e affamatore!
Sosteniamo la lotta
di liberazione delle masse popolari contro lo stato fascista indiano!
Il maoismo non è terrorismo, il vero terrorista è chi uccide, tortura e
incarcera il popolo!
Comitato di sostegno guerra popolare in India Red Block blog
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