Riceviamo e pubblichiamo questo articolo scritto a seguito di una provocazione fascista durante un concerto metal da cui l'autore ha preso spunto per iniziare a prendere posizione contro l'infiltrazione di elementi nazi-fascisti e iniziare una battaglia contro il qualunquismo diffuso nella scena metal che porta anche chi si ritiene di "sinistra" o addirittura "anti-fascista" di far finta di niente e di "separare" la politica dalla musica. Questo atteggiamento è la causa del fatto che pur se il genere non è costituito dalla sua maggioranza da nazi-fascisti, permette a questa minoranza di egemonizzare di fatto la scena. Salutiamo questo primo segnale di controtendenza come primo passo utile in questa direzione.
Come molti metallari sanno, lo scorso 14 Settembre
si è tenuto il Rock Hard Festival al Live di Trezzo sull’Adda (MI) con un bill
di tutto rispetto a partire dagli headliner, i teutonici Sodom seguiti da
Tankard, Asphyx, Attacker ecc.
Alcuni sanno anche che durante gli ultimi 20 min del
concerto dei Sodom l’aria è diventata irrespirabile a causa di uno spray al
peperoncino spruzzato da “ignoti” (per ora usiamo questo termine) che ha
provocato l’uscita dal locale di molti spettatori alcuni dei quali hanno avuto
problemi alle vie respiratorie e conati di vomito, altri hanno continuato a
guardare il concerto con la maglietta sul naso. Gli stessi Sodom hanno
avvertito il problema ma hanno resistito fino alla fine dello show. Ma non è tutto,
diverse automobili fuori dal locale sono state trovate con il parabrezza rotto…
Tutto questo non è sicuramente imputabile neanche
indirettamente agli organizzatori che in questa edizione del festival hanno
dimostrato grande professionalità sotto tutti i punti di vista.
Pochi invece sanno che dall’indomani si è sviluppata
una breve discussione su internet principalmente sul link dell’evento fb della
serata dove alcune fonti oculari affermavano di essere quasi sicuri circa
l’identità del colpevole che sarebbe un noto frequentatore di concerti al nord
Italia, noto anche per essere un “nazi”.
Questo “piccolo” particolare emerso nella
discussione è stato minimizzato da molti come spesso succede nell’ambiente
metal sedicente “apolitico”, con le solite argomentazioni quali “una cosa è la
musica una cosa è la politica”, “le idee personali non c’entrano”, “va
condannata l’azione in se ma la politica non c’entra”, “poteva anche essere
comunista, è l’azione che va condannata” e via di seguito.
Più che apoliticità un qualunquismo disarmante.
Iniziamo a ragionare in maniera più approfondita su
queste questioni e a sfatare questi luoghi comuni.
Partendo dall’episodio in questione c’è da chiedersi
come mai questo individuo ha deciso di fare un gesto così eclatante proprio
durante quel concerto, non pensiamo sia un caso. Sfatiamo la sciocchezza che la musica e la politica non
abbiano punti di contatto. La musica è una forma di arte e come tutti i tipi di
arte esprime un pensiero. Ogni pensiero seppur particolare o circoscritto è
frutto di una visone della vita e del mondo e quindi anche se a volte non
direttamente esprime sempre una posizione politica anche se non sembra.
Ad esempio se un gruppo musicale è anti-clericale (di cui la scena metal
abbonda) non si può dire che sia solo contro la religione tout-court, sarebbe riduttivo, l’essere contro
la religione che di fatto è uno strumento utilizzato dal potere politico da
sempre lo pone oggettivamente contro quelle istituzioni religiose di fatto
politiche, lo stesso esempio si potrebbe fare per qualsiasi questione.
Esiste sempre un rapporto tra arte e potere
politico, vedi la censura di gruppi metal negli anni ’80 principalmente negli
Usa ma non solo o il caso recente dei Metallica in Cina a cui è stato vietato
di suonare Master of Puppets. Non a caso quando i Metallica facevano pezzi più
impegnati politicamente sfornavano lavori migliori ma questo è un inciso.
Senza andare tanto lontano nella Sicilia reazionaria
e mafiosa dove la chiesa cattolica impera quanti concerti e festival metal di
dimensione un po’ superiore ma sempre costruiti dal basso da gente che si
sbatte in nome della nostra passione, sono stati vietati a causa dei divieti
del clero e della servile ubbidienza delle amministrazioni comunali che di
volta in volta hanno revocato i permessi ecc.
Questo c’entra o no con la politica? Crediamo di si.
Con i Sodom la questione si pone in termini ancora
più semplici essendo una band appartenente al thrash metal (storicamente genere
progressista con gruppi dichiaratamente anarchici, comunisti e antifascisti) ed
in particolare il filone tedesco a cui appartengono anche i Tankard che tra le
decine di canzoni inneggianti alla birra hanno nel repertorio anche un pezzo
antifascista, con canzoni esplicitamente a tematiche sociali (superato il
periodo giovanile satanista) basti pensare a pezzi come Stalinhorghel, fuck the
police, un intero album (M16) contro la guerra in Vietnam e per finire con
l’ultimo album riconfermano la propria collocazione politica con Katiuscia il
cui motivetto iniziale richiama direttamente l’omonimo pezzo del Coro
dell’Armata Rossa.
Tutto ciò basta per dire che l’azione disturbante non
è frutto di uno sbandamento celebrale che in un certo senso giustificherebbe
l’accaduto ma di una vera provocazione studiata ad hoc per questo concerto in
cui suonavano determinati gruppi schierati a “sinistra”.
Due più due dovrebbe fare quattro…
C’è chi in questa occasione ha detto che alla fine
non importa se l’autore sia nazista, potrebbe essere stato anche comunista: la
gravità sta nell’azione.
Innanzitutto si dimentica cosa sia stato il
nazifascismo nonostante il nostro paese sia stato testimone degli infami lager
contro gli ebrei e oppositori politici (anche sul territorio nazionale), degli
omicidi politici, delle famiglie distrutte dalla guerra perché come diceva il
duce “getteremo qualche migliaio di morti sul tavolo della pace”, dello
strapotere della chiesa grazie ai Patti Lateranensi firmati dal duce, della
schiavitù dei lavoratori e della classe operaia le cui organizzazioni sindacali
sono state spazzate vie tendendo la mano agli industriali (altro che movimento
anti-capitalista).
Secondariamente il revisionismo storico imperante
che equipara il nazismo con il cosiddetto comunismo o più precisamente con
l’esperienza degli stati socialisti. Argomento ampissimo che necessita di
enormi documentazioni che non possiamo qui affrontare a cui rimandiamo in
successivi approfondimenti.
Basti solo dire che se non fosse stato per l’URSS di Stalin, l’armata
rossa e tutti i popoli sovietici che più hanno sofferto in termini di morti (a
milioni) ancora aspetteremmo il famoso sbarco in Normandia e magari ci sarebbe
ancora il Terzo Reich in tutta Europa dove un genere musicale come il nostro
verrebbe etichettato come deviato, fuori dai canoni e perseguitato.
La cacciata di
Aleister Crowley dalla Sicilia da parte del regime fascista dovrebbe far
pensare tutti quegli imbecilli che si dichiarano contemporaneamente satanisti e
fascisti.
Questa lunga manfrina per dire di smetterla con
queste equiparazioni senza cervello. Il metal ha prodotto centinaia gruppi
interessanti che trattano molte questioni su cui riflettere a questo fa da
contro-altare una scena in cui invece il qualunquismo impera, “tradendo” oggettivamente
lo spirito originariamente ribelle della nostra musica, sollazzandosi in
un’ignavia senza fine di chi non ragiona sulle questioni ma si accontenta del
mero ascolto acritico “musicale” senza spulciare tutto il background che sta
intorno ad ogni band, alle tematiche che tratta e che porta a diventare tanti
pappagalli che farneticano frasi idiote e senza senso sullo stile di vita metal
e ridicolaggini simili, trasformando un genere musicale di rottura con
l’esistente e di critica sociale in un grande calderone dove ormai principale è
la moda piuttosto che la sostanza: da genere schierato “contro” a fine anni’70
e inizio ’80 a piattume di idee.
Il fascismo da sempre dalla parte dei padroni, della
reazione, della chiesa, in una parola dell’oscurantismo e omologazione è
funzionale a tutto questo.
È difficile capire che un’azione partorita
dall’individuo infame al concerto dei Sodom è il prodotto delle proprie idee e
convinzioni che guidano l’azione stessa?
È difficile capire che gli avvenimenti deprecabili
nella scena black metal quali l’uccisione di Euronymous (che notoriamente si
considerava un marxista-leninista tra l’altro) altri assassini, all’incendio di
opere d’arte e così via sono causa diretta della commistione con nazismo,
fascismo e nazionalismo di alcuni gruppi della scena norvegese?
Per tutti i “distratti” che continuano a sostenere
che le idee “personali” (come se le idee si sviluppino dentro una propria
monade e non con un interscambio continuo con la realtà che ci circonda, lo
stile di vita che si conduce ecc in una parola con la vita materiale
quotidiana) non c’entrano niente con quanto detto prima: citate un solo caso in
cui chi abbia idee progressiste abbia fatto qualcosa di deplorevole e di
vagamente simile a quanto detto: dagli esempi topici alla Burzum fino alla
“sciocchezza” del nostro fascistoide italiota.
Il rock e il metal nascono come generi di rottura,
di ribellione, oggettivamente si pongono contro l’ottusità del potere sia esso sotto
forma di capitalismo moralista e bigotto americano sia come dittatura fascista
travestita di rosso in Cina come si diceva circa il recente episodio dei
Metallica.
L’obbedienza al padrone, l’ordine e la disciplina
cara ai fascisti non si confà ad una musica ribelle, all’uscita dagli schemi
anche estetica tipica dei metallari. Per non parlare del becero nazionalismo,
il metal che come scriveva Luca Signorelli qualche anno fa nel suo libro
“Metallus” è un genere che produce più dischi a livello mondiale, è un genere
mondiale più di qualunque altro per definizione; nasce in UK si diffonde in
tutta Europa si sposta nelle americhe, si sviluppa in Asia e ultimamente anche
in nord africa ma non solo. I sottogeneri che via via nascono degli anni sono
spesso influenzati da gruppi appartenenti ad altri sottogeneri, ma anche da
altri generi come il punk, di altre nazioni. Come fa a conciliarsi con la ristretta
visione nazionale?
Come si può conciliare la “virilità” omofoba dei
nostri cari nazionalisti con la nostra musica? Allora dovremmo mettere al rogo
la discografia dei Judas Priest ad esempio.
Bisogna riscoprire le origini del nostro genere
musicale e fare chiarezza spazzando via la confusione che ha portato a questo vero
e proprio degrado mentale che fa tollerare con una tale nonchalance la presenza
di individui nella nostra scena che inneggiano al razzismo, al nazismo,
all’intolleranza. La stessa intolleranza che la società ha per i generi
musicali “diversi” e non inquadrati. Questi individui sono in totale sintonia
con questo sistema razzista, omofobo e in ultima analisi fascista, basta vedere
in che paese e mondo viviamo, basta allargare la visuale e vedere in che
condizioni viviamo tutti noi dove chi perde il lavoro e prova a ribellarsi si
trova davanti il manganello imbracciato dal servo del potere (spesso simpatizzante
fascista).
La nostra musica è nata in contrapposizione a tutto
ciò, è nata per spaccare il mondo e le sue leggi (chi ha detto breaking the
law?)
Chi non si schiera e fa confusione è complice, chi
tollera gente che ha le stesse “idee” dei gruppi neonazisti che imperversano in
Russia e che ammazzano immigrati e gay, dei nazisti greci di Alba Dorata che
giusto qualche settimana fa hanno accoltellato un rapper antifascista e sono
ampiamente protetti e finanziati dallo stato greco, ma per rimanere qui in Italia
per chi non se lo ricordasse 2 anni fa a Firenze in pieno giorno un militante
di casapound ha ucciso a colpi di arma da fuoco due africani al mercato per poi
suicidarsi, è complice!
E se la prossima volta oltre al parabrezza rotto,
viene accoltellato un nostro fratello perché magari non ha la pelle bianca come
la mettiamo? Staremo ancora a dire che la politica non c’entra? La politica
c’entra e come, essere accondiscendenti verso questi individui che ammorbano la
scena con la loro presenza, ostentando svastiche e croci celtiche non è più
tollerabile.
Gli organizzatori dei concerti devono tenere conto
anche di queste cose quando chiamano gruppi equivoci che per forze di cose
attirano i loro figliocci.
Chi scrive nelle fanzine e sui siti deve schierarsi,
chi da spazio a gruppi che predicano odio razziale è complice, ma è principalmente
il pubblico che deve schierarsi.
Altro che buttafuori del Live che devono far passare
il vizio al nostro eroe di ripetere la “bravata”, altro che forze dell’ordine
spesso conniventi con i gruppuscoli fascisti, altro che più controlli agli
ingressi dei locali come paventato da qualcuno a proposito della questione del
concerto dei Sodom. Ma che stiamo scherzando? Non è con un clima più
oppressivo, claustrofobico e di controllo che si risolve il problema. Andare ad
un concerto dovrebbe essere un piacere senza bisogno di controlli eccessivi,
invadenti e fuori luogo. Per fortuna solo 4 stronzi entrano per rompere il
cazzo come successo a Trezzo e dato che la scena è di chi la vive siamo in
grado di liquidare questi pochi guastafeste in un batter di ciglio se solo
volessimo.
E per concludere, meglio gruppi come Sepultura
(negli anni buoni), Sodom, Kreator, Destruction, Napalm Death, Carcass, Voivod,
Antrhax, Brutal Truth, eccecc che tutta la paccottiglia nazionalsocialista alla
Merduk, Impaled Nazarene fino a
quell’idiota di Burzum che per culo è nato in Norvegia e dopo soli 20 anni ce
lo ritroviamo di nuovo in mezzo ai coglioni con i suoi deliri.
Redmetal
10/10/13
In
arrivo nuove adesioni in via di pubblicazione.
Le
prime adesioni:
Bombenhaghel (Genova)
Bunker66 (Messina)
Bombenhaghel (Genova)
Bunker66 (Messina)
Devast-Hate (Palermo)
Krust PubDante (Palermo)
Impeto Records
Impeto Records
Necrass (Palermo)
Mad Patcher
Shellshock (Salerno)
Shocktroopers (Palermo)
Suoni Distorti Magazine (Cosenza)
Terrorrage (Palermo)
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