sabato 5 ottobre 2013
4 OTTOBRE CORTEI STUDENTESCHI IN TUTTA ITALIA, GRANDE PARTECIPAZIONE E AZIONI DI PROTESTA GIUSTE
Ieri 4 ottobre si è tenuto in diverse città italiane il primo corteo studentesco, con la partecipazione di un grande numero di studenti dal nord al sud, dagli studenti medi agli universitari.
Corteo nazionale importante per i numeri e per il tipo di denuncia che ha spaziato dalla particolare situazione dell'istruzione alla politica in generale, la crisi e le misure repressive. Momenti di tensione e giuste azioni di protesta in alcune città come Bologna o Palermo.
Gli studenti hanno denunciato il grave stato dell'istruzione pubblica, dovuto dai tagli dei precedenti governi, i disagi, il caro libri, le strutture fatiscenti; gli studenti hanno svolto anche delle azioni dimostrative come lanci di vernice, calate di striscioni e occupazioni simboliche come quella all'Agenzia delle Entrate di Milano.
I manifestanti hanno ricordato, tra gli slogan e i megafonaggi, gli immigrati rimasti vittime nel mare di Lampedusa e Pavlos Fyssas, rapper greco ucciso dai militanti di Alba Dorata. Presenti bandiere della NoTav e NoMuos.
A Roma, momenti di tensione dopo che un albero prende fuoco e due bottiglie vuote raggiungono i poliziotti.
A Bologna, lanciate uova e farina contro Letta presente in città per l'inaugurazione del centro di welfare e cultura, mentre veniva urlato "assediamo il responsabile dell'austerità"; gli studenti sono giunti allo scontro con la polizia quando hanno tentato di forzare il cordone per introdursi nel palazzo.
A Piacenza, durante una contestazione contro il caro trasporti, un ragazzo viene fermato dalle forze del disordine per poi essere rilasciato nella mattinata dopo il blocco di alcuni pullman da parte dei manifestanti.
A Napoli gli studenti si sono armati dei "book block", a Olbia ed a Ravenna vengono sanzionate le sedi di alcune banche, a Pisa la stessa sorte è subita dalla sede del Partito Democratico.
Al termine del corteo nel catanese, gli studenti della città hanno occupato la facoltà di Scienze Politiche in vista dell'assemblea che si sarebbe dovuta tenere nel pomeriggio verso il 19 ottobre. Stessa azione da parte degli studenti palermitani, che hanno sciolto il corteo solo dopo aver raggiunto la facoltà di Lettere e Filosofia nella cittadella universitaria per lanciare un'assemblea in vista delle prossime giornate di lotta nazionali. Il corteo palermitano è stato riempito da 5000 studenti che hanno paralizzato il traffico nel cuore della città dividendosi in altri piccoli cortei prima di raggiungere il concentramento.
Azione importante una volta raggiunta il palazzo dell'Assemblea Regionale Siciliana: incendiati i manichini di Letta, Berlusconi, Crocetta ed i simboli dei partiti parlamentari, in denuncia all'operato di tutti i politici, dal centro-destra al centro-"sinistra", in denuncia a chi, come Crocetta si riempiva la bocca di parole come la "rivoluzione" e ha gridato durante la campagna elettorale che la costruzione del Muos a Niscemi non l'avrebbe permessa e oggi ha revocato la precedente revoca per l'arresto dei lavori! e criminalizza gli attivisti noMuos; in denuncia a chi, come Letta, con il suo governo delle larghe intese approfondisce la miseria delle masse popolari con misure antioperaie e antipopolari e finanzia con milioni di euro le missioni di guerra all'estero, milioni che spetterebbero all'istruzione pubblica, e mentre loro si affannano nei palazzi per le poltrone, gli studenti come i precari, i disoccupati, i proletari sono quelli che subiscono il peso della crisi.
Gli striscioni dal nord al sud avevano slogan come "siamo tutti antifascisti", "se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città", "pagherete caro, pagherete tutto" , "ripresa economica solo a parole, scendiamo nelle piazze prendiamoci le scuole" e a Roma, alla fermata della metro Colosseo, è stato aperto uno striscione con scritto "Offre l'Atac", in risposta al caro-trasporti della capitale.
Una importante giornata di lotta che ha dato l'avvio a questo autunno, che può dare una forte spinta per le prossime mobilitazioni, tra cui l'importante data del 19 ottobre a Roma.
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