domenica 26 maggio 2013

La polizia non riesce a impedire a bologna che studenti e operai si uniscano nella lotta

Editoriale del sito univ-aut.org
 Da alcuni anni a questa parte é evidente come i Rettori degli Atenei tendano a vedere gli studenti solo come consumatori. Consumatori dentro zone universitarie e città-vetrina, consumatori di saperi utili solamente a riprodurre le condizioni sociali di cui viviamo tutte le contraddizioni, nelle forme della precarietà e della mancanza di reddito e diritti sociali.
Ma a Bologna gli studenti hanno alzato la testa per difendere i loro diritto a vivere gli spazi che attraversano quotidianamnete con i loro linguaggi e la loro socialità sottratta ai meccannismi sempre più rapaci di mercificazione.


Come Collettivo Universitario Autonomo abbiamo organizzato una serata dal titolo "Ci sono cose che non bruciano" di sostegno allo Spazio Antagonista Newroz, vittima di un infame attacco incendiario. La serata è iniziata con un'assemblea, in Via Zamboni, con le lavoratrici in lotta della Sodexo e il contributo del Laboratorio Crash, che portava l'esperienza delle lotte nella logistica...
...pochi minuti dopo l'inizio, polizia e carabinieri in assetto anti-sommossa hanno fatto irruzione per sciogliere l'assemblea. Dinanzi ad una provocazione inaccettabile gli studenti e le studentesse non hanno avuto dubbi: bisognava resistere! E così è stato.
In una fase in cui la tendenza sembra essere quella di reprimere il più possibile le lotte e gli spazi di dissenso in Università, la risposta non può che essere quella di riprendersi,  pezzetto dopo pezzetto, spazi e agibilità politica, dal basso.


I fatti dell'Ex-Cuem di Milano di qualche settimana fa sono l'emblema di come chiunque cerchi di portare avanti percorsi autogestione e lotta dentro e contro l'università della crisi continui a non trovare risposte politiche, ma soltanto scudi e manganelli.
E' lapalissiano il ragionamento che sta venendo portato avanti riguardo ad una università declassata incapace di dare futuro a studenti e studentesse. D'altronde, i dati sulla disoccupazione, che riguardano soprattutto chi si è già laureato, suffragano la mancanza di risposte di un sistema che scarica le sue incapacità tramite un nuovo attacco agli spazi di socialità e di galleggiamento dentro la condizione di precarietà.
A fronte di questa innegabile realtà, rispondere con forza ad ogni momento di repressione nei confronti dei movimenti sociali è ciò che segna la discontinuità di fronte ai troppi esempi di rassegnazione e perdità di diritti a cui stiamo assistendo giorno dopo giorno.


E'necessità collettiva impedire l'attacco a chi tenta di ricomporre le lotte vive dei lavoratori, come quelle della Sodexo di Pisa e dei facchini della logistica, o ancora degli studenti nel loro quotidiano affrontare l'università che diventa azienda.
Oggi come sempre, la nostra determinazione contro i soprusi sarà un punto fermo e imprescindibile, così come quella di tante e tanti che ci stanno fianco a fianco nelle lotte, siano esse in zona universitaria che in tutta la città!

Nessun commento:

Posta un commento