domenica 24 maggio 2009

GRAVE EPISODIO DI REPRESSIONE A PALERMO IN OCCASIONE DELLA COMMEMORAZIONE DELLA STRAGE DI CAPACI

Palermo 24/05/09

Ieri pomeriggio in occasione della commemorazione della strage di Capaci, agenti della digos hanno strappato uno striscione dei cobas che recitava "la mafia ringrazia lo stato per la distruzione della scuola pubblica" e tentato di fare la medesima cosa non riuscendoci con uno striscione della Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro che riassumeva la vicenda dell'operaio fincantieri Salvatore Palumbo licenziato perchè denunciava le condizioni carenti di sicurezza all'interno dei cantieri navali di Palermo.
Gli agenti avrebbero agito sotto "incitamento" della sorella di Falcone che non gradiva il contenuto dello striscione.
Questo è un episodio gravissimo di violazione di un diritto democratico fondamentale quale la libertà di espressione.
Tale episodio è l'ultimo di una lunga serie di casi analoghi avvenuti nei giorni e mesi precedenti contro compagni e organizzazioni di differente orientamento politico e in differenti occasioni a Palermo.
Il dato che ci preme sottolineare è che il governo si serve sempre più dello stato di polizia per reprimere le lotte sociali e tutte le forme di dissenso e voci fuori dal coro e passo dopo passo marcia deciso e spedito verso una dittatura aperta moderno fascista.
Ancor più a seguito di questo ultimo fatto, dovrebbe essere evidente la necessità di un fronte comune di tutte le forze antagoniste contro la repressione ed il moderno fascismo che avanza.
Circa la descrizione dei fatti alleghiamo i 2 comunicati del cobas confederazione e della Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro.

Red Block
24/05/09


Comunicato Cobas:

Un gruppo nutrito di aderenti ai Cobas era sceso in piazza collacando davanti al palco montato vicino all'albero Falcone uno striscione che recitava: LA MAFIA RINGRAZIA LO STATO PER LA MORTE DELLA SCUOLA". Uno slogan che evidentemente vuole sottolineare come la lotta alla mafia deve essere condotta, oltre che sul livello repressivo, anche su quello del miglioramento delle condizioni socio-economiche di una larga parte di popolazione che diviene il bacino di arruolamento e di consenso all'agire malavitoso. Da questo assunto la necessità di un intervento dello Stato verso la garanzia di dignitose condizioni di vita per tutti i cittadini da garantire con un'offerta di servizi sociali (scuola, sanità, trasporti, ecc.), di lavoro o di un reddito minimo garantito. Gli organizzatori della manifestazione, coloro che hanno portato a celebrare la giornata di oggi i ministri Alfano e Gelmini (diretti responsabili del degrado italiano e, in particolare, del collasso della scuola pubblica) non hanno gradito il punto di vista dei Cobas e di tante altre persone che in piazza hanno solidarizzato con noi, mandando un manipolo di solerti poliziotti a strapparci con la forza dalle mani il nostro striscione, mandando a terra diverse persone. Non paga di ciò la polizia ha fermato una docente, componente dell'esecutivo provinciale dei Cobas scuola di palermo (che secondo le affermazioni del funzionario Digos responsabile dovrebbe essere rilasciata dopo la stesura di un verbale di fermo in questura, perché come tanti altri si era opposta pacificamente alla rimozione dello striscione).Con ciò si dimostra vera la nostra idea che le celebrazioni di oggi hanno un carattere meramente formale, che i richiami all'intervento sul sociale per combattere la mafia disturbano, che non è vero che lo Stato è compattamente schierato contro la mafia perche - come ci dicono i media - in questi giorni - diversi politici siciliani di alto livello sono indagati per aver comprato i voti che li hanno fatto eleggere da Cosa Nostra.
Cobas Scuola Palermo.

Comunicato Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro.

Palermo 24/05/2009

Nel pomeriggio del 23 maggio una delegazione del nodo palermitano della Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro, tra cui Salvatore Palumbo con la sua famiglia, ha preso parte al corteo cittadino per l’anniversario della strage di Falcone.
Grande striscione che riportava in sintesi la vicenda di Salvatore, la denuncia contro una giustizia ingiusta che fino ad oggi non si è messa dalla parte di chi lotta dentro il posto di lavoro, in questo caso la fabbrica Fincantieri, per la sicurezza che non c’è, l’appello alla lotta per una vera giustizia, ma quale legalità è quella di cui parla falsamente questo governo che difende gli interessi dei padroni e per il quale la vita degli operai e dei lavoratori non vale nulla?
Diffusione del volantino/appello ad aderire alla campagna di solidarietà per Salvatore in vista del 4 giugno, giorno della prossima udienza, e verso la tappa nazionale dell’assemblea del 27 giugno a Roma.
Giunti all’albero di Falcone dove si sarebbe svolto il comizio finale e la commemorazione, ci accingevamo ad appendere il nostro striscione nell’inferriata dove c’erano altri striscioni tra cui quello cobas scuola, quando abbiamo visto agenti della digos che provavano a portare via di peso una delegata Cobas. Subito siamo intervenuti protestando contro gli agenti e intimando loro di lasciarla subito cercando anche di capire quello cha stava succedendo, venivamo informati del fatto che la Digos aveva ordinato ai Cobas di togliere lo striscione ( su direttiva della Falcone), lo stesso striscione che gli stessi portano da 9 anni a questa manifestazione ma quest’anno, come ha detto la digos, “non è aria che tira”, perché offensivo nei confronti dello stato.
A questo punto è iniziato un parapiglia perché la digos voleva a tutti i costi sequestrare lo striscione, momenti di tensione con calci e spintoni reciproci.
Noi della rete, che ci siamo scagliati contro gli agenti della digos, siamo stati subito minacciati dagli stessi di allontanarci dicendoci di non fare “gli istigatori” ,Palumbo è stato minacciato di arresto, hanno cercato poi di strappare anche il nostro striscione non riuscendoci.

Tre attivisti Cobas sono stati portati via.
In questi tafferugli alcuni dei manifestanti hanno riportato delle ferite, tra cui la moglie di Salvatore che per proteggere il figlioletto che stava cadendo dal passeggino si è ferita ad un braccio.
A questo punto subito da parte nostra e da parte di alcuni rappresentati cobas e del movimento è stata gridata forte la denuncia, anche con slogans, dell'’ennesimo grave atteggiamento repressivo proprio dello stato di polizia che avanza, l’attacco incostituzionale alla libertà di pensiero…, è questa la “loro legalità, la repressione delle lotte sociali!", l’ipocrisia della mera commemorazione pacificante….

Questo ha causato l’attenzione della gente, tra cui diversi giovani non solo palermitani, che c’era attorno, che in un primo momento non aveva capito il senso delle parole dell’organizzatore che improvvisamente dal palco diceva di non rovinare la commemorazione, ma che poi ha invece espresso indignazione, solidarietà e in particolare dopo un intervento forte di denuncia di Salvatore ha applaudito appoggiando le sue parole cosa che ha provocato una forte commozione dell’operaio.

I tre delegati del cobas, portati via dalla digos, sono stati successivamente rilasciati dalla questura, dove siamo andati poi anche noi in solidarietà, dopo tre ore dall’accaduto.
Denunciati per 1) resistenza, 2) vilipendio alla Stato, e 3) sanzione amministrativa per manifestazione non autorizzata.
Al tg di rai tre è stato detto che “…i cobas e operai dei cantieri navali hanno approfittato di questa manifestazione per portare le loro rivendicazioni (che non c’entravano con la commemorazione) e che hanno provocato i tafferugli…”
Palermo, 24/05/2009

Nodo palermitano della rete nazionale per la sicurezza sul lavoro

(ANSA) Ricordo Falcone, proteste dei CobasSindacalisti si scontrano con la polizia
PALERMO. Momenti di tensione fra un gruppo di sindacalisti Cobas della scuola e la polizia davanti all'albero Falcone dove si sta svolgendo la manifestazione per ricordare la strage di Capaci.
I Cobas hanno cercato di appendere degli striscioni che sono stati strappati e portati via dalla polizia. I sindacalisti hanno tentato di reagire e sono stati strattonati dalle forze dell'ordine. Su uno degli striscioni strappati c'era scritto: "La mafia ringrazia lo Stato per la morte della scuola". "Ci sembrava giusto, nel giorno della legalità - ha spiegato la rappresentante del Cobas scuola di Palermo, Rina Ansaldo - denunciare che questo governo ha messo in atto una politica delittuosa nei confronti della scuola, cancellando migliaia di posti di lavoro". La protesta dei Cobas è stata stigmatizzata da Maria Falcone, che ha invitato i sindacalisti a "proteste civili in nome di Giovanni".
Insieme ai Cobas anche i ragazzi della Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro, che chiedono l'attenzione dell'opinione pubblica sulla vicenda dell'operaio della Fincantieri Salvatore Palumbo, licenziato per le sue denunce sulla violazione delle norme antinfortunistiche. (ANSA).

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