domenica 25 febbraio 2018

In 5000 a Palermo - cade il castello sui due antifascisti palermitani accusati di aver sanzionato la carogna Ursino

Di scotch ne è avanzato tanto.........


Sono almeno cinquemila gli antifascisti e le antifasciste palermitane scesi in piazza questo pomeriggio per rivendicare in questa fase politica la giustezza delle pratiche di antifascismo militante. L'esempio, la cura e la presenza nei territori, la capacità di essere radicati e riconosciuti per un lavoro concreto di trasformazione del presente ha permesso di riempire oggi le strade di Palermo sgonfiando la bolla neofascista cresciuta con la compiacenza dei media e delle forze istituzionali e mostrando come la dimensione antifascista sia viva, intransigente e non strumentalizzabile da chi pensava di addomesticarla per i propri fini elettoralistici. Il caso Ursino si è rivelato una montatura voluta dalla questura palermitana e dalla procura, smascherata ancora una volta dalla partecipazione popolare e restituendo i fatti a quello che sono in realtà: un fascista si è preso una lezione per la sua strafottenza perché c'è un limite a tutto.


Il GIP ha valutato le prove portate dal Pubblico Ministero e dalla questura di Palermo insufficienti per trattenere in carcere i due giovani antifascisti. Insufficienti le prove documentali che non ricondurrebbero Carlo e Gianmarco al video circolato in rete, insufficienti le motivazioni evidentemente piegate alla crociata politica tesa a garantire agibilità politica e tutela legale ai fascisti, trasformati, da un giorno all’altro, da leoni a vittime da coccolare.
Massimiliano Ursino resta un uomo spregevole anche dopo la solidarietà bipartisan che l’ha investito, e proprio per questo è incappato in qualcuno che per strada non digeriva le sue strafottenze, le ronde sui bus, i pestaggi agli immigrati. Un incidente che gli è costato in fondo solo qualche giorno di riposo e non 20 giorni di prognosi come falsamente dichiarato dalla polizia di Palermo in base a un referto medico fantasma, mai esistito.
L’accusa nei confronti di Carlo e Gianmarco è stata derubricata ad aggressione con lesioni e saranno scarcerati con il divieto di dimora nella provincia di Palermo.

vedi video manifestazione su infoaut

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