venerdì 16 dicembre 2016

Brasile in lotta contro il governo e contro gli opportunisti

Brasile – Gli opportunisti stanno sabotando la prossima manifestazione a Brasilia
Nota inviata dal Movimento classista dei lavoratori del settore istruzione - MOCLATE (Goiás).







Il decrepito stato brasiliano è all’offensiva contro i sacri diritti del popolo. Il governatore di turno, Michel Temer, sta muovendo cielo e terra per far passare le sue misure del pacchetto contro la classe operaia brasiliana e in favore dei proprietari terrieri, la grande borghesia e l'imperialismo. Diverse misure sono già state adottate, come ad esempio la PEC 55, che vuole congelare il bilancio dell'Unione, la Riforma delle pensioni, del lavoro, tra le altre misure contro il popolo [congelando la spesa pubblica per i prossimi 20 anni, ndr].

La resistenza del popolo contro il vecchio stato e il suo capo di turno cresce. Lo scorso 29 novembre si è tenuta una marcia nazionale contro il PEC 55 a Brasilia. La manifestazione ha avuto luogo lo stesso giorno del primo voto al Senato e ha visto la partecipazione di circa 50 mila persone.
Come era prevedibile, la polizia ha brutalmente e in modo casuale represso i manifestanti, sparando proiettili di gomma, bombe lacrimogene e gas al pepe sui presenti. Come reazione, e ciò riflette il sentimento di insoddisfazione della popolazione brasiliana, i manifestanti sono letteralmente passati sopra le direzioni del vecchio sindacalismo venduto e della UNE/UBES [sindacati di studenti riformisti, ndr] e si sono scontrati con la polizia, attaccando i ministeri e rallentando l'avanzata delle forze dell'ordine. I militanti di base non hanno rispettato le loro direzioni e si sono uniti alla resistenza. Ciò ha causato grande paura tra gli opportunisti perché è stata una delle poche volte che hanno perso il controllo di una mobilitazione da loro stessi organizzata e per la quale avevano affittato furgoni con trombe e microfoni dai quali parlare. Quando hanno iniziato a lamentarsi, a richiamarsi al pacifismo, a difendere la repressione selettiva della polizia contro i "black bloc", la massa arrabbiata ha cominciato a fischiarli, scandendo slogan per tacciarli di essere venduti e, infine, quando la CUT [sindacato riformista, ndr] e la UNE hanno provato ad abbandonare la protesta portandosi via i furgoni, la massa glieli ha tolti e da lì ha cominciato a fare appello alla resistenza e allo scontro con l'azione della polizia fascista.

Il giorno dopo la manifestazione, il fascista Temer ha elogiato la repressione della polizia, dicendo che i manifestanti erano vandali e rigettato la manifestazione. D'altro lato, come un abile negoziatore, ha cercato di negoziare con i dirigenti sindacali e la UNE dietro le quinte, al fine di indebolire la manifestazione del prossimo 13 dicembre. Così, la UNE cominciò a parlare in difesa di cortei a livello dei singoli stata e di annullare le carovane per Brasilia. Allo stesso hanno fatto la CUT e FASUBRA [sindacato riformista del mondo della scuola, ndr] di Conlutas-PSTU [partito riformista, ndr].
L'obiettivo dei venduti è quello di far diminuire la quantità di persone per il 13 giugno prossimo. Dobbiamo denunciare di più questa manovra. È nostro dovere ostacolare gli opportunisti e cercare di portare il massimo di persone a Brasilia. Oggi più che mai è necessario resistere contro il PEC e tutte le misure adottate dal capo di turno dell'imperialismo. Solo la lotta può cambiare la vita dei lavoratori e fermerà la PEC 55.
Pubblicato originariamente su www.andblog.com.br A Nova Democracia

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