martedì 9 dicembre 2014

Brasile - Libertà immediata per Igor Mendes e tutti i prigionieri politici!


Libertà immediata per Igor Mendes e tutti i prigionieri politici! 

Igor Mendes da Silva, studente di geografia dell'Università dello stato di Rio de Janeiro, attivista del Movimento Studentesco Popolare Rivoluzionario e del Fronte indipendente Popolare di Rio de Janeiro, dal 3 dicembre 2014 si trova prigioniero nel Complesso Penitenziario di Bangu. L'attivista è stato arrestato in casa, verso le 6:30 della mattina da una squadra della Sezione di Repressione dei crimini informatici, applicando il mandato di arresto preventivo emesso dal Giudice Flàvio Itabaiana della ventisettesima corte penal della capitale.
Nella stessa occasione, furono emessi mandati d'arresto preventivo contro altri due attivisti Elisa Quadros Pinto, conosciuta come Sininho e Karlayne Moraes da Silva Pinheiro, trattate come fuggitive dal putrido potere giudiziario e dal monopolio della stampa, dal tratadas como foragidas pelo podre poder judiciário e o monopólio da imprensa, avendo in testa il portavoce dell'imperialismo yankee e sostenitore del fascimo di ieri e di oggi, Rete Glogo.
Igor Mendes un'altro degli innumerevoli giovani carioca che si unirono alle grandi manifestazioni popolari che, fin dalle giornate di lotta di giugno\luglio 2013, scuotereno la capitale fluminense contro la abbuffata Fifa/Olimpiadi, in difesa dell'istruzione, trasporto e salute pubblica, contro la violenza poliziesca e l'occupazione militare delle comunità povere da parte delle Unità di Pacificazione di Polizia e dell'Esercito Brasiliano.
Per la sua partecipazione a queste legittime proteste Igor Mendes, Karlayne Moraes e Elisa Quadros sono bersagli di una grave e ingiusta campagna di persecuzione politica orchestrata dal rseguição política orquestrada dai governi Dilma (Partito dei Lavoratori / Cabral-Pezão e Paes (Partito del Movimento democratico brasilianoPMDB) e realizzata dalla polizia assassina di poveri di Rio de Janeiro.
I tre già erano stati indiziati, insieme ad altri venti attivisti, a causa della famigerata “operazione Firewall” verificatasi il giorno della finale della Coppa del Mondo Fifa, quando dodici manifestanti furono arrestati, tra i quali la stessa Elisa Quadros, la "Sininho".
L'assurda e inaudita accusa dei mandati d'arresto è la presunta partecipazione degli attivisti a un festival di cultura popolare per la liberazione dei prigionieri politici e la fine di tutti i processi contro i manifestanti, avvenuto lo scorso 15 ottore (giorno del professore), di fronte al Consiglio comunale nella Cinelândia. Nell'interpretazione del giudice fascista Flávio Itabaiana, la partecipazione dei giovani all'evento rappresenterebbe la rottura delle “misure cautelare” imposte dalla corte che vieta la partecipazione degli attivisti a “riunioni pubbliche” sotto la giustificazione che la loro presenza rappresenterebbe un “rischio per l'ordine pubblico”. Nella pratica, tale “divieto” rappresenta la restrizione della libertà di espressione e manifestazione difesa in maniera ipocrita dallo Stato fascista brasiliano e dal putrido potere giudiziario.
Il governo illegittimo di Pezão-Cabral (PMDB) fu sconfitto dai voti nulli, schede bianche e astensioni nelle ultime elezioni per il governatore ed è disperato di fronte alla continuità e radicalizzazione delle manifestazioni popolari durante il suo mandato.
E, nel decretare un vero stato d'assedio con l'obbiettivo di contenere la giusta rivolta popolare, ha l'appoggio della gerentona Dilma Rousseff (PT) e della sua opportunistica campagna elettorale. Dilma Rousseff e i suoi compari sono impatanati fino al collo nel fango della corruzione e tremano di paura e odio contro il popolo a fronte dell'inevitabile aggravarsi della crisi economica e politica nel paese.
La vera e propria campagna di caccia alle streghe promossa contro attivisti popolari a Rio de Janeiro, contando sull'appoggio incondizionato di Rete Globo e degli altri mezzi dei monopoli dei mezzi di comunicazione, rappresenta la preparazione del terreno per incrementare una poliziesca repressione fascista superiore a quella vista durante le partite dell' abbuffata della Fifa.
L'obbiettivo dello stato fascista brasiliano nell'incarcerare questi militanti è tentare di zittire l'urlo di rivolta e di legittima indignazione delle masse popolari della città e della campagna che si sono sollevate in difesa dei loro diritti calpestati mille volte da tutta questa banda di politici corrotti servi dei banchieri, dei latifondisti, dell'imperialismo principalmente yankee (Stati Uniti).
Come descrisse molto bene lo stesso Igor Mendes, in un articolo pubblicato sul blog Tribuna di stampa pochi giorni prima di esser arrestato, dove ironizza a il piagnisteo della falsa sinistra elettoralista e dei “movimenti sociali” chapa branca (espressione che indica qualcosa di finanziato dal potere o che appoggia il potere) come la filo-governativa Unione Nazionale degli Studenti, che si fingono fraintesi dopo le “scelte” della presidente Dilma Rousseff (PT) per scegliere il suo governo, come i nomi della ultra-reazionaria “ruralista” Kátia Abreu per il Ministero dell'Agricoltura e del banchiere Joaquim Levy do Bradesco/FMI per il Ministero dell'Agrigoltura:

Ecco che adesso i “movimenti sociali” venduti, addomesticati, capaci di ingannare milioni di lavoratori in cambio di posizioni e benefici, si mostrano “sorpresi”. Gli stessi che hanno fatto con fervore campagna per l'elezione di Dilma, la stessa “intelighenzia” che ha rieditato il “con me o contro di me” durante il voto, accusando come “destrorsi” chi si rifiutava di vedere ciò che non c'era – differenze essenziali tra il PT e il PSDB – scrivono editoriali e rilasciano interviste “criticando” le scelte di Dilma. Parlano di “delusione”, “sorpresa”, “ladrocinio elettorale...” Chi pensano di ingannare? Dodici anni di governo federale non gli hanno insegnato nulla?”

Pochi giorni dopo la fine della farsa elettorale il vecchio stato brasiliano diretto dal fronte opportunista elettorale di PT/Pecedobê/PMDB/PSB dimostra, ancora una volta, la vera faccia della sua falsa democrazia.
Fino a ieri tutti ripetevano il vuoto discorso della “democrazia” e dell' “avanzamento” contro il “retrocedere”. Spente le luci del ring elettorale, convocano i settori più reazionari della società brasiliana per dialogare, mentre rieditano il Al-5 e il decreto-legge 477 contro i movimenti e le mobilitazioni popolari, ripetendo le pratiche più nefaste del regime militare fascista rispetto al quale si pongono ipocritamente come oppositori.
I volti dei militanti sono esposti per la televisione in prima serata, imputandogli atti mai provati. Bandiere dei movimenti e esemplari di giornali della stampa popolare sono presentate come prove del crimine. Giovani sono accusati per “formazione di banda armata” per la partecipazione alle proteste. Indagini poliziesche, registrazioni di intercettazioni telefoniche e altre supposte prove che presumibilmente sarebbero sotto “segreto giudiziario” sono divulgate come “esclusive” per i giornali della Rete Globo.
Respingiamo tutti i tentativi di isolare e criminalizzare la protesta popolare, il nostro movimento e le altre organizzazioni indipendenti e combattivr che compongono  il Fronte indipendente Popolare di Rio de Janeiro! Onoriamo l'atteggiamento combattivo di tutti i prigionieri politici che si mantengono saldi nella lotta, nonostante siano rinchiusi nelle celle del vecchio stato brasiliano! Si sbagliano di grosso se pensano di poter sconfiggerci com la repressione! Non potranno mai imprigionare i nostri ideali! Il futuro ci appartiene!

Libertà immediata per Igor Mendes da Silva!
Libertà immediata per Rafael Braga, Caio Silva e Fábio Raposo!
Per la camcellazione di tutti i processi contro i manifestanti!
Viva la gioventù combattente!
RIBELLARSI E' GIUSTO!


Liberdade imediata para Igor Mendes e todos os presos políticos!
 info italia
soccorso rosso proletario srpitlia@gmail.com

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