giovedì 3 novembre 2011

GLI STUDENTI A ROMA VOGLIONO MANIFESTARE, LA POLIZIA LI SEQUESTRA E LI CARICA!



Oggi gli studenti medi romani sono scesi in piazza contro la riforma dell'istruzione Gelmini. In un paese "democratico" in senso borghese dovrebbe essere una cosa normale.
Invece nello stato di polizia italiano che dopo il 15 Ottobre scorso ha fatto un ulteriore passo verso il moderno fascismo, non lo è.
Infatti il governo, il sindaco fascista Alemanno spalleggiati dalla falsa opposizione parlamentare in particolare dal questurino fascista Di Pietro hanno risposto al grande sentimento di rabbia popolare espresso dalla piazza del 15 Ottobre con più repressione (in particolare verso giovani e studenti), invocazione di leggi speciali e reali (ovvero limitanti delle attuali libertà democratiche)e violando il diritto costituzionale di manifestare a Roma dove sono vietati i cortei per un mese fino al 15 Novembre.
Già la Fiom con a capo Landini ha chinato la testa a questo odioso diktat lo scorso 21 Ottobre facendo stazionare a Piazza del popolo centinaia di operai convocati dalla stessa organizzazione sindacale.
Oggi gli studenti hanno deciso di manifestare il loro dissenso anche verso questa imposizione illegittima da vero e proprio regime fascista e hanno convocato un concentramento nel piazzale antistante la stazione Tiburtina che si è riempita dalle prime ore della mattinata.
Contemporaneamente gli studenti non hanno precluso la via della contrattazione mettendo la questura davanti al fatto compiuto, ovvero una piazza piena che voleva partire in corteo.
La risposta della questura di Roma invece è stata quella della repressione, non nuova in realtà secondo queste modalità nella capitale dove anche mesi or sono si è praticata ugualmente contro operai in sciopero: la piazza è stata circondata da celerini in antisommossa che hanno letteralmente sequestrato gli studenti e imposto come condizione per potersi allontanare dalla piazza una vera e propria identificazione di massa.
Anche in questo caso gli studenti hanno dimostrato il loro alto livello di comprensione della situazione attuale e della loro coscienza e si sono opposti al ricatto, provando ad allontanarsi dalla piazza e ricevendo manganellate alla fine delle quali hanno inondato i servi in divisa con un applauso ironico.

Gli operai che quotidianamente vengono licenziati e messi in cassa integrazione dovrebbero imparare dai "loro figli" e abbandonare le "strategie" leggi capitolazione dei sindacati confederali fiom compresa.

Questo fatto odierno dimostra ancora una volta che davanti ad un sistema che è in grado solo di riservare miseria e repressione, davanti ad un governo e ad una finta opposizione funzionale ad essa l'unica via è quella della rivolta popolare che spazzi via tutto questo marciume a partire dagli "infiltrati" nel movimento capeggiati da i vari Casarini, Bernocchi, Agnoletto ecc che si pongono come reale ostacolo nella lotta di classe tra classe operaia, giovani e masse popolari da un lato e governo e padroni dall'altro.

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