Grande partecipazione stamattina al corteo regionale per lo sciopero generale di 8 ore indetto dalla FIOM.
Più di 8.000 operai dallo stabilimento fiat di Termini Imerese ai Cantieri navali di Palermo e Trapani, della raffineria e del petrolchimico di Milazzo, dalle acciaierie della Sicem di Messina, dalle Acciaierie del Sud di Catania, dal petrolchimico di Siracusa, dalla Metra di Ragusa e da molti altri stabilimenti operai. Le delegazioni hanno sfilato per le strade della cittadina siciliana sede dello stabilimento Fiat.
Al corteo presenti anche studenti da Palermo, Catania e altre zone siciliane che hanno portato la loro solidarietà alla classe operaia scendendo in piazza con essa.
Infatti è da mesi che il movimento studentesco ha gridato da nord a sud la volontà di scendere a fianco dei lavoratori in occasione di uno sciopero generale.
Uno sciopero generale che i sindacati di regime Cgil-Cisl-Uil-Ugl non hanno la volontà di proclamare, addirittura la Camusso nelle scorse settimane ha dichiarato che “ancora non ci sono le condizioni per proclamare lo sciopero generale”, dopo queste dichiarazioni vergognose ieri il segretario generale della Cgil è stato giustamente contestato a Bologna da 30.000 operai.
Finalmente alla prima occasione dopo il 16 ottobre in cui gli operai scendono in piazza per uno sciopero del genere, il movimento studentesco in tutto il paese ha messo in pratica ciò che ha gridato per mesi: l’unione delle lotte di operai e studenti.
Da palermo presenti sia studenti medi che universitari di diverse facoltà, da Lettere e filosofia a Scienze ad Agraria fino all’Accademia di belle arti.
Durante il percorso attaccata con uova e fumogeni la sede del sindacato di regime Uil.
Il nostro spezzone di Red Block dietro lo striscione “studenti e operai contro il fascismo padronale vogliamo lo sciopero generale” formato dagli studenti del CAIL (collettivo accademia autorganizzato in lotta) e da studenti medi e universitari con una delegazione del Circolo di proletari comunisti Palermo ha gridato per tutto il percorso slogan come “contro la crisi del capitale vogliamo lo sciopero generale”, “disoccupazione miseria e lutto, pagherete caro pagherete tutto”, morti sul lavoro non ne vogliamo più, Marchionne a testa in giù”, “Berlusconi, Bossi e Fini farete la fine di Mussolini”, “Piazzale Loreto, ci son tanti lampioni, ieri Mussolini oggi Berlusconi”, “Berlusconi porco, vieni fuori adesso, te lo facciamo noi, un bel processo”, “ se ci sono tanti disoccupati, la colpa e dei padroni e non degli immigrati”.
Abbiamo solidarizzato con le rivolte sociali in corso in Tunisia, Egitto, Albania, Yemen e Giordania.
Il corteo si è concluso in bellezza a Piazza Duomo dove tutti gli studenti palermitani delle varie facoltà e scuole hanno contestato la rappresentante della CGIL Serena Sorrentino che ha dovuto interrompere il suo intervento sotto il grido di “sciopero generale”, lo stesso slogan con il quale a Roma abbiamo interrotto l’ex segretario generale della CGIL Epifani.
Sicuramente una bella giornata di lotta che ha visto le piazze piene di lavoratori e studenti finalmente insieme in maniera significativa ma che ancora non ha raggiunto l’obiettivo di un vero sciopero generale di tutte le categorie capace di bloccare le città e la produzione così come avviene in questi giorni nei paesi arabi e in Albania.
Crediamo che la via da seguire sia quella della radicalità studentesca del 14 Dicembre a Roma dove non si è arretrati ma al contrario si è andati al contrattacco contro lo stato, i suoi servi in divisa e assediando i palazzi del potere.
Una tale radicalità sarebbe esplosiva con l’unione del movimento studentesco a quello della classe operaia in primis e dei lavoratori in generale.
Purtroppo in momenti storici come questi dove il fascismo padronale avanza e il governo Berlusconi sta ancora in piedi, in certi settori cosiddetti di movimento prevalgono scelte politiche settarie.
Ci riferiamo alla scelta miope di indire una seconda piazza distinta da quella operaia di Termini Imerese dal Cobas Confederazione.
Una scelta miope perché ha avuto il risultato di dividere la “piazza siciliana”, ma in maniera relativa in quanto a fronte degli 8000 di Termini Imerese a Palermo sono scesi in piazza circa 100 manifestanti quasi tutti iscritti cobas del pubblico impiego, pochi studenti medi e pochissimi universitari.
Red Block
Palermo 28/01/2011
Più di 8.000 operai dallo stabilimento fiat di Termini Imerese ai Cantieri navali di Palermo e Trapani, della raffineria e del petrolchimico di Milazzo, dalle acciaierie della Sicem di Messina, dalle Acciaierie del Sud di Catania, dal petrolchimico di Siracusa, dalla Metra di Ragusa e da molti altri stabilimenti operai. Le delegazioni hanno sfilato per le strade della cittadina siciliana sede dello stabilimento Fiat.
Al corteo presenti anche studenti da Palermo, Catania e altre zone siciliane che hanno portato la loro solidarietà alla classe operaia scendendo in piazza con essa.
Infatti è da mesi che il movimento studentesco ha gridato da nord a sud la volontà di scendere a fianco dei lavoratori in occasione di uno sciopero generale.
Uno sciopero generale che i sindacati di regime Cgil-Cisl-Uil-Ugl non hanno la volontà di proclamare, addirittura la Camusso nelle scorse settimane ha dichiarato che “ancora non ci sono le condizioni per proclamare lo sciopero generale”, dopo queste dichiarazioni vergognose ieri il segretario generale della Cgil è stato giustamente contestato a Bologna da 30.000 operai.
Finalmente alla prima occasione dopo il 16 ottobre in cui gli operai scendono in piazza per uno sciopero del genere, il movimento studentesco in tutto il paese ha messo in pratica ciò che ha gridato per mesi: l’unione delle lotte di operai e studenti.
Da palermo presenti sia studenti medi che universitari di diverse facoltà, da Lettere e filosofia a Scienze ad Agraria fino all’Accademia di belle arti.
Durante il percorso attaccata con uova e fumogeni la sede del sindacato di regime Uil.
Il nostro spezzone di Red Block dietro lo striscione “studenti e operai contro il fascismo padronale vogliamo lo sciopero generale” formato dagli studenti del CAIL (collettivo accademia autorganizzato in lotta) e da studenti medi e universitari con una delegazione del Circolo di proletari comunisti Palermo ha gridato per tutto il percorso slogan come “contro la crisi del capitale vogliamo lo sciopero generale”, “disoccupazione miseria e lutto, pagherete caro pagherete tutto”, morti sul lavoro non ne vogliamo più, Marchionne a testa in giù”, “Berlusconi, Bossi e Fini farete la fine di Mussolini”, “Piazzale Loreto, ci son tanti lampioni, ieri Mussolini oggi Berlusconi”, “Berlusconi porco, vieni fuori adesso, te lo facciamo noi, un bel processo”, “ se ci sono tanti disoccupati, la colpa e dei padroni e non degli immigrati”.
Abbiamo solidarizzato con le rivolte sociali in corso in Tunisia, Egitto, Albania, Yemen e Giordania.
Il corteo si è concluso in bellezza a Piazza Duomo dove tutti gli studenti palermitani delle varie facoltà e scuole hanno contestato la rappresentante della CGIL Serena Sorrentino che ha dovuto interrompere il suo intervento sotto il grido di “sciopero generale”, lo stesso slogan con il quale a Roma abbiamo interrotto l’ex segretario generale della CGIL Epifani.
Sicuramente una bella giornata di lotta che ha visto le piazze piene di lavoratori e studenti finalmente insieme in maniera significativa ma che ancora non ha raggiunto l’obiettivo di un vero sciopero generale di tutte le categorie capace di bloccare le città e la produzione così come avviene in questi giorni nei paesi arabi e in Albania.
Crediamo che la via da seguire sia quella della radicalità studentesca del 14 Dicembre a Roma dove non si è arretrati ma al contrario si è andati al contrattacco contro lo stato, i suoi servi in divisa e assediando i palazzi del potere.
Una tale radicalità sarebbe esplosiva con l’unione del movimento studentesco a quello della classe operaia in primis e dei lavoratori in generale.
Purtroppo in momenti storici come questi dove il fascismo padronale avanza e il governo Berlusconi sta ancora in piedi, in certi settori cosiddetti di movimento prevalgono scelte politiche settarie.
Ci riferiamo alla scelta miope di indire una seconda piazza distinta da quella operaia di Termini Imerese dal Cobas Confederazione.
Una scelta miope perché ha avuto il risultato di dividere la “piazza siciliana”, ma in maniera relativa in quanto a fronte degli 8000 di Termini Imerese a Palermo sono scesi in piazza circa 100 manifestanti quasi tutti iscritti cobas del pubblico impiego, pochi studenti medi e pochissimi universitari.
Red Block
Palermo 28/01/2011