domenica 13 giugno 2010

Resoconto mobilitazione pro Palestina a Palermo

Sabato scorso si è svolta a Palermo la manifestazione a sostegno del popolo palestinese dopo i fatti che hanno coinvolto la Freedom Flotilla, in rotta verso Gaza carichi di aiuti umanitari, nel barbaro massacro israeliano di pacifisti.
Anche i compagni del Circolo di proletari comunisti e i giovani di Red Block hanno preso parte al corteo distribuendo un volantino (allegato sotto).
Il corteo ha visto la presenza del movimento palermitano quasi al completo, di molti immigrati arabi di diversi paesi nonché di Mohammed al-Farra, sindaco di Khan Younis città palestinese della striscia di Gaza e gemellata con Palermo.
Al di là della doverosa solidarietà e denuncia dei crimini dello stato fascista di Israele, la discriminante importante nello stare al fianco del popolo palestinese è per noi la lotta contro il governo Berlusconi, fedele alleato economico-militare di Israele, ed in secondo luogo combattere le posizioni politiche a nostro modo di vedere fallimentari e liquidazioniste presenti all’interno di settori del movimento.
Non basta proporre le campagne di boicottaggio dei prodotti israeliani, il “danno economico” per Israele è veramente simbolico e marginale, invece pensiamo che il miglior aiuto che possiamo dare alla lotta eroica del popolo palestinese sia quello di far cadere il “nostro” governo lottando quotidianamente contro di esso. Infatti il Governo Berlusconi è tra i più fedeli degli alleati di Israele nel mondo e lo si è visto anche dalle ultime dichiarazioni dei rappresentanti del governo in merito all’episodio dell’abbordaggio della Freedom Flottilla.
In questo senso fare cadere il governo Berlusconi significa colpire anche gli interessi di Israele con cui fa affari d’oro.
Il nostro appoggio alla lotta del popolo palestinese e incondizionata, senza se e senza ma, tutti quelli che spesso all’interno del movimento dicono di appoggiare la causa palestinese per poi subito dopo aggiungere i “se” e i “ma” riguardanti le forze in campo come Hamas e tutto ciò che ne consegue in realtà pretendono di giudicare la lotta di un popolo e dei suoi rappresentanti .
Tali prese di posizioni che tentano di dividere tra buoni e cattivi all’interno della resistenza palestinese fanno solo un favore ad Israele e all’imperialismo in generale, spesso chi dice questo non ha mai organizzato neanche una semplice lotta sindacale in vita sua e si riempie la bocca di stupidaggini come ad esempio della cosiddetta soluzione per la questione palestinese di “due popoli due stati”.
Questa piuttosto che essere una soluzione sarebbe una totale sconfitta del popolo palestinese per vari motivi.
Innanzitutto il popolo palestinese ha il diritto sacrosanto di reclamare il 100% della sua terra, la terra che ha abitato per secoli e secoli prima dell’invenzione da parte dell’imperialismo e dei sionisti di Israele e degli israeliani.
In secondo luogo lo stato fascista di Israele non ha nessuna legittimità storico e/o morale all’esistenza, esso è un’appendice dell’imperialismo in Medio Oriente creato ad hoc per ragioni geopolitiche di dominio. Da ciò consegue la necessità che un tale stato, che sistematicamente viola il diretto internazionale, attacca militarmente i paesi vicini come successo in passato con tutti i suoi paesi confinanti, e come pochi giorni fa assassina finanche civili e pacifisti per mezzo dei suoi militari, sia cancellato per sempre dalle cartine geografiche per lasciare spazio ad uno stato palestinese laico e secolarizzato dove musulmani, cristiani, ebrei, atei e chiunque possano convivere pacificamente seguendo le stesse leggi e avendo eguali diritti e doveri.
Uno stato palestinese affiancato da uno stato israeliano sarebbe perennemente sotto minaccia (così come lo sono attualmente i territori amministrati da Hamas e dall’ANP di Gaza e Cisgiordania) e di fatto continuerebbe ad essere una colonia di Israele.
Non ci soffermiamo più di tanto sulla posizione di alcuni compagni anarchici che camuffano la loro fedeltà ai propri principi politici come solidarietà alla lotta del popolo palestinese enunciando la cretineria politica di “due popoli nessuno stato”, ci vuole veramente coraggio a proporre una cosa del genere ad un popolo che lotta per più di 60 anni per avere un suo legittimo stato indipendente, sicuramente se i compagni anarchici proponessero direttamente tale “soluzione” ai palestinesi dei Territori Occupati non sarebbero sicuramente accolti con i guanti bianchi…
Uno strumento importante e indispensabile per la vittoria palestinese sarebbe la nascita di un partito comunista rivoluzionario rappresentante gli interessi della causa palestinese ed in particolare quelli degli operai e contadini che dia inizio ad una Guerra Popolare di lunga durata contro l’invasore israeliano e i suoi lacchè.

Circolo di proletari comunisti palermo
Palermo 08/06/2010

A seguire il volantino distribuito al corteo di Palermo:

Contro Israele, contro il governo e lo stato italiano

Le immediate manifestazioni e iniziative che in Italia, come in tanti paesi, si stanno facendo contro il criminale attacco fascista di Israele alla nave dei pacifisti, devono avere come uguale bersaglio anche il governo e lo Stato italiano.
Questi si sono mostrati subito da che parte stanno: hanno lasciato alle espressioni piu´istintive ma piu´vere di sottosegretari, politici, giornali del governo di esprimere subito la reale posizione dell´Italia sul massacro dei pacifisti, ma anche le dichiarazioni ufficiali che sono seguite non sono meno chiare circa la difesa prima di tutto delle ragioni di Israele, sia pur un po´"esagerate", difesa fondata sui legami politici, economici, ma anche ideologici tra Italia e Israele.A fronte di questo non si può e non si deve chiedere a questo governo "l´immediata interruzione degli accordi di cooperazione tra Italia e Israele, e sanzioni contro l´economia di guerra", come stanno facendo forze della sinistra ex parlamentare.
Primo, perché oscura che il governo italiano e lo stato sono nemici, per il popolo italiano quanto Israele; e che solo la lotta e denuncia aperta contro i nostri nemici interni può dare un contributo a livello internazionale, al popolo palestinese nella lotta contro lo Stato israeliano.
Secondo, perché siamo ad un salto di qualità grave dell´azione militare di Israele, che conferma la necessità per i palestinesi, ma anche per l´"umanita´" di rovesciare questo "cancro", a cui non si può rispondere con le solite parole d´ordine (compreso i boicottaggi dei prodotti, un piccolo buffetto per l´economia israeliana...), che se prima non hanno certo cambiato o intaccato ne´la politica economica dell´Italia, ne´la forza di Israele, ora lo possono meno che mai. Il salto di qualità dello Stato fascista di Israele e la risposta complice dell´Italia richiedono un salto di qualità anche della lotta antimperialista e di solidarietà con il popolo palestinese nel nostro paese, portando la protesta direttamente contro i centri politici, economici di Israele nel nostro paese, ma soprattutto lottando per la caduta del governo fascista italiano amico di Israele.
L'esistenza dello stato d'Israele è una minaccia per tutti i popoli del Medio Oriente. La "questione palestinese" si può risolvere solo con la guerra di popolo delle masse arabe e palestinesi, con un partito comunista basato sull'ideologia maoista, sull'esempio dell'India, Perù, Filippine, Nepal e Turchia, una strategia e tattica alternativa ad Hamas e all'ANP, la sola che può mettere fine al terrorismo dello Stato d'Israele e affermare il diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione nazionale!

Proletari comunisti Red Block
prolcompa@libero.it redblock@alice.it
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