domenica 14 marzo 2010

Ancora Repressione contro il Collettivo Stella Rossa Di Biella

A seguito di un ulteriore atto repressivo della questura di Biella verso i compagni del Collettivo Stella Rossa fermati mentre attacchinavano per un presidio contro la repressione, i compagni di Biella rispondono ed il presidio riesce dando un forte segnale alla questura:
La Repressione Non ferma ma alimenta ma alimenta la ribellione!

La solidarietà è un'arma!

Red Block

Riportiamo il comunicato del Coordinamento dei Collettivi Comunisti:

Coordinamento dei Collettivi Comunisti

Comunicato 14.03.10



Ancora repressione nei confronti dei compagni del Collettivo Stella Rossa di Biella

Per un fronte comune contro la repressione



Due compagni del collettivo Stella Rossa, aderente al Coordinamento dei Collettivi Comunisti, Umberto e Valentina, hanno ricevuto un avviso di garanzia per la manifestazione studentesca del 24 novembre 2009 nel contesto della lotta contro l’accorpamento degli istituti professionali della provincia di Biella. Su questa forma di repressione, preceduta da continue intimidazioni da parte della polizia nei confronti dei giovani compagni, il collettivo ha indetto un presidio per il 12 marzo di lotta contro la repressione. Giovedì 11 marzo, il giorno prima del presidio, tre compagni del collettivo Stella Rossa, mentre attacchinavano per il presidio contro la repressione, sono stati fermati da due poliziotti in borghese che, a seguito dell’identificazione, hanno contattato la DIGOS che ha portato i tre compagni in questura. I compagni sono stati trattenuti per diverse ore senza che venisse formalizzata alcuna accusa, mentre l’intera DIGOS di Biella sfilava davanti ai compagni minacciandoli con frasi del tipo “firmate questo verbale o finisce male”. I compagni si sono decisamente rifiutati di firmare e alle 3 di notte, vista anche l’immediata mobilitazione di alcuni compagni fuori dalla questura e le telefonate di protesta, la DIGOS si è vista costretta a rilasciare i compagni commutandogli una multa di circa 100 euro a testa per attacchinaggio abusivo.

Malgrado questo ennesimo tentativo di spezzare la lotta con la repressione, il presidio è riuscito: erano presenti circa 40 persone tra studenti degli istituti professionali e compagni di Rifondazione e anarchici, nonostante la questura abbia impiegato numerose forze dell'ordine in assetto anti sommossa e molti agenti della Digos per intimidire e scoraggiare l’iniziativa. Ha presenziato direttamente lo stesso Questore!

Questa ennesima operazione stile “primo fascismo” si inserisce in una campagna intimidatoria che ormai da mesi va avanti contro il Collettivo Stella Rossa a Biella, così come succede in altre città verso lavoratori in lotta, compagni e antifascisti.

Man mano che avanza la crisi, aumenta il malcontento delle masse, aumenta la mobilitazione e la lotta. I lavoratori e le masse non vogliono pagare la crisi dei padroni! La borghesia oscilla tra percorrere la strada della repressione aperta o mantenere una parvenza di democrazia. Le operazioni repressive legali (come quelle capitanate dalla Digos) e illegali (come quelle legate allo sdoganamento dei fascisti e da questi direttamente portate avanti) aumentano di numero e di intensità.

Man mano che le masse si organizzano, aumentano il timore della borghesia e la sua repressione. Ma al contempo aumenta anche la capacità delle masse di lottare. È necessario che i comunisti raccolgano il malcontento, la mobilitazione, la capacità di lotta per farli convergere nella ricostruzione del partito comunista della classe operaia, strumento necessario e decisivo nella lotta per la costruzione di una società più avanzata, il socialismo.

In questa situazione di oscillazione della borghesia la mobilitazione dei comunisti e dei lavoratori può fermare la repressione e costringere anche i personaggi della stessa borghesia più incerti o sinceramente democratici a prendere una posizione in difesa dei diritti sanciti dalla Costituzione, come ad esempio quello della libertà di espressione sancito dall’articolo 21 della Costituzione. La mobilitazione può ostacolare la repressione, ma principalmente può rafforzare chi lotta nella costruzione di un fronte comune contro la repressione e nella capacità di far fronte al nemico di classe.



Per un fronte comune contro la repressione!

Solidarietà a tutti i compagni e i lavoratori colpiti dalla repressione!

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