domenica 24 gennaio 2010

Contro lo stato di polizia e il moderno fascismo rispondere colpo su colpo lottare e organizzarsi!

Ancora una volta lo Stato per mezzo dei suoi cani da guardia in divisa si dimostra per quello che realmente è: un apparato repressivo a difesa dei privilegi di pochi potenti contro i lavoratori e le masse popolari.
Questa volta è toccato ai rifugiati politici sudanesi ospitati al Laboratorio Z e a tutti quelli che hanno beneficiato in questi anni di un luogo che offriva eventi culturali e di confronto.

Lo sgombero violento del Laboratorio Z non è slegato da ciò che avviene quotidianamente nel nostro paese ma è frutto delle politiche securitarie, repressive e di stampo fascista del governo Berlusconi, politiche che per essere attuate hanno bisogno del manganello per reprimere qualsiasi forma di dissenso, anche a questo è servita ad esempio la riforma Gelmini, colpire l’istruzione ed il sapere per evitare la formazione della coscienza critica e del pensiero indipendente degli individui che è base del dissenso.
Come lo Stato permette che gli immigrati a Rosarno vengano prima sfruttati dalle mafie e poi sparati e interviene solo per colpire gli immigrati quando alzano la testa e si ribellano, così a Palermo i sudanesi vengono gettati in mezzo alla strada. Il capitalismo italiano ha bisogno degli immigrati solo come manodopera a basso costo, per il resto è solo carne da macello.

L’altro giorno il segnale del questore Marangoni è stato chiaro, o si rispetta la loro “legalità” o vieni manganellato e arrestato, ed è anche evidente che hanno cercato di intimidire innanzitutto i giovani che si sono ribellati “dando loro una lezione” arrestandoli e malmenandoli prima di portarli in Questura.
Ma proprio durante le cariche giovani e giovanissimi presenti non si sono fatti intimidire dalla violenza poliziesca e hanno resistito lanciando un forte segnale agli apparati repressivi:
i manganelli non ci fanno paura!
Esprimiamo massima solidarietà ai due giovani compagni che seppur rilasciati ancora devono rispondere alle accuse di resistenza e lesione a pubblico ufficiale.
A queste accuse noi rispondiamo che è legittimo resistere e non abbassare la testa di fronte a dei miseri mercenari inferociti e che è necessario organizzarsi ad un livello più alto e unirci contro la repressione dello stato di polizia che marcia verso il moderno fascismo.

Solidarietà ai compagni del Laboratorio Zeta colpiti dalla repressione!

Solidarietà ai rifugiati politici sudanesi!

Solidarietà a Kevin, Fabio e Gandolfo colpiti dalla repressione!

Cacciamo il Questore Marangoni e la Giunta Cammarata!

Pagherete caro pagherete tutto!

Circolo proletari comunisti Palermo Red Block
Xinfo: prolcompa@libero.it ;3387708110 redblock@alice.it

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