Il 26/03/09 a Napoli è successo un fatto gravissimo che si inserisce a pieno nel clima di repressione da stato di polizia che prepara il terreno al moderno fascismo.
Da qualche giorno i fascisti di blocco studentesco avevano cercato di imporre le loro iniziative all’università in particolare alla facoltà di giurisprudenza, per una precisa cronologia dei fatti precedenti al 26/03 rimandiamo al comunicato sotto allegato dei compagni napoletani.
Per quel giorno i neofascisti volevano proiettare il cosiddetto documentario sui fatti di piazza Navona
Ovvero un video montato ad arte dove i vili aggressori di studenti medi quindicenni armati di cinghie diventano gli aggrediti e viceversa.
I compagni napoletani hanno convocato allora un presidio antifascista per quel giorno e per motivi di ordine pubblico il questore vieta la proiezione di propaganda del blocco studentesco.
Per l’occasione decine di neofascisti di altre città erano accorsi in città per dar man forte ai loro amici napoletani e quindi provocano il presidio antifascista.
In ogni caso l’ingente schieramento di sbirri evita che ci sia contatto tra i 2 gruppi.
Il fatto grave ed emblematico avviene successivamente,come si legge dal comunicato sotto, nei pressi della stazione dove un poliziotto esce dall’auto e si sente in diritto di sparare.
Subito la digos napoletana e i media di regime hanno propagandato la loro versione dei fatti ovvero che il colpo è stato sparato in aria per disperdere ipotetici aggressori.
Decine di testimoni non sono d’accordo con questa versione.
Il significato politico di quanto accaduto è chiaro e conferma ancora una volta che lo stato si schiera apertamente contro chi si ribella e combatte coerentemente il fascismo.
I fascisti godono di una protezione dello stato che tollera le azioni squadriste che si moltiplicano quotidianamente sul territorio.
Dopo i gravi fatti di Bergamo,Torino e Milano adesso a Napoli c’è stato un salto di qualità nella repressione contro gli antifascisti.
Nonostante la repressione nei casi citati si è visto che gli antifascisti non si sono fatti intimidire e si sono opposti strenuamente ai tentativi di dare agibilità politica a squadristi accoltellatori e divulgatori di omofobia e razzismo.
I servi in divisa godono di un impunità che ormai dovrebbe essere chiara a tutti dopo le sentenze ridicole per i fatti di Genova dove anche li il servo in divisa Placanica aveva sparato uccidendo Carlo Giuliani.
Per fortuna l’altro giorno non c’è stato il morto ma l’atto rimane ugualmente indicativo del clima repressivo che stiamo vivendo.
Ancora una volta, contro la deriva autoritaria e le restrizioni di libertà e diritti che ci impongono con il rischio di sprofondare nuovamente nei tempi bui del ventennio fascista, ribadiamo la necessità dell’antifascismo militante come pratica quotidiana per ricacciare indietro la feccia nera.
Ma antifascismo è anche opporsi alla “democrazia” borghese che altro non è che dittatura della borghesia contro i lavoratori, i proletari,le masse popolari i giovani ribelli e le donne.
Per questo prendiamo ancora una volta atto che non possiamo delegare l’antifascismo alle istituzioni che di fatto sono un tutt’uno con esso ma opporsi dal basso.
L’antifascismo non è reato!
Viva l’antifascismo militante!
Red Block Palermo
di seguito il comunicato dei compagni napoletani:
Comunicato sul presidio di oggi, 26/03/09, sui neofascisti e sullo sparo della polizia
Oggi 26 marzo 2009 si è svolta la giornata antifascista convocata ed organizzata dagli studenti napoletani e altre realtà di movimento.
Fin dal mattino abbiamo organizzato mostre, volantinaggi e interruzioni dei corsi per denunciare il tentativo da parte di organizzazioni neofasciste di infiltrarsi e prendere spazio e agibilità politica nelle nostre facoltà. La forte partecipazione alle mobilitazioni di questi giorni e al presidio di stamattina ha permesso di tenere lontano la feccia neofascista che anche in questa occasione si è presentata armata con l'intento di impedire lo svolgimento delle iniziative in programma nella giornata. Infatti l'episodio di oggi è solo l'ultima di una serie di azioni di lotta.
La prima di queste ha avuto luogo mercoledì 18 marzo, quando i neofascisti di Blocco Studentesco (organizzazione neofascista legata a Casapound) armati di coltelli e spranghe, mentre volantinavano per l'iniziativa (autorizzata dal preside di Giurisprudenza) che si sarebbe dovuta tenere il 26 marzo, hanno tentato di impedire l'ingresso degli studenti nella facoltà di giurisprudenza.
Il giorno seguente, nello stesso luogo, si è tenuto un presidio durante il quale attraverso un volantinaggio sono stati denunciati i fatti del giorno precedente.
Il 24 marzo si è tenuta un'assemblea antifascista alla quale hanno partecipato centinaia di studenti e varie realtà di movimento.
Grazie a tutte queste pressioni, l'autorizzazione è stata revocata, ma abbiamo sentito comunque l'esigenza di rimarcare ,attraverso la giornata di oggi, come l'antifascismo fa e farà sempre parte della nostra lotta contro le politiche repressive di questo e qualsiasi governo.
La giornata si è conclusa con un corteo, partito da Via Marina, fino a palazzo Giusso dove si è tenuta un'assemblea.
In concomitanza con il nostro presidio, ad Acerra si svolgeva la protesta contro l'apertura dell'inceneritore e molti degli studenti che erano lì presenti stavano tornando verso l'Università, mentre altri universitari, preoccupati, gli andavano incontro. Nella stazione di piazza Garibaldi hanno avuto la brutta sorpresa di incontrare di nuovo gruppi di squadristi armati di cinte. Probabilmente non erano napoletani o avevano saputo in piazza che stavano tornando studenti col treno. Ci sono stati perciò momenti di tensione. Ma la cosa più grave è successa fuori la stazione. Lì infatti è arrivata una macchina della polizia. Era una situazione in cui non stava accadendo niente, c'erano solo studenti del movimento fuori la stazione. I poliziotti sono scesi dalla macchina e hanno immediatamente esploso un colpo di pistola (e non con il braccio teso in alto)!! E' stato un gesto inquietante, immotivato, irresponsabile e pericoloso. Sul fatto che non ci fosse nessun presupposto per quel gesto in quel momento ci sono decine di testimonianze di studenti e studentesse che erano lì e di cittadini che erano nella piazza. A questo gesto sono seguiti naturalmente nuovi momenti di tensione. Ma non è affatto vero, come già leggiamo su una serie di siti, che lo sparo sia stato conseguenza di un'aggressione alla volante o di una rissa in corso in quel momento! Ripetiamo, ci sono decine di testimoni oculari. Questo episodio è ulteriore riprova del clima di repressione che viviamo quotidianamente.
Antifasciste e antifascisti di Napoli
Da qualche giorno i fascisti di blocco studentesco avevano cercato di imporre le loro iniziative all’università in particolare alla facoltà di giurisprudenza, per una precisa cronologia dei fatti precedenti al 26/03 rimandiamo al comunicato sotto allegato dei compagni napoletani.
Per quel giorno i neofascisti volevano proiettare il cosiddetto documentario sui fatti di piazza Navona
Ovvero un video montato ad arte dove i vili aggressori di studenti medi quindicenni armati di cinghie diventano gli aggrediti e viceversa.
I compagni napoletani hanno convocato allora un presidio antifascista per quel giorno e per motivi di ordine pubblico il questore vieta la proiezione di propaganda del blocco studentesco.
Per l’occasione decine di neofascisti di altre città erano accorsi in città per dar man forte ai loro amici napoletani e quindi provocano il presidio antifascista.
In ogni caso l’ingente schieramento di sbirri evita che ci sia contatto tra i 2 gruppi.
Il fatto grave ed emblematico avviene successivamente,come si legge dal comunicato sotto, nei pressi della stazione dove un poliziotto esce dall’auto e si sente in diritto di sparare.
Subito la digos napoletana e i media di regime hanno propagandato la loro versione dei fatti ovvero che il colpo è stato sparato in aria per disperdere ipotetici aggressori.
Decine di testimoni non sono d’accordo con questa versione.
Il significato politico di quanto accaduto è chiaro e conferma ancora una volta che lo stato si schiera apertamente contro chi si ribella e combatte coerentemente il fascismo.
I fascisti godono di una protezione dello stato che tollera le azioni squadriste che si moltiplicano quotidianamente sul territorio.
Dopo i gravi fatti di Bergamo,Torino e Milano adesso a Napoli c’è stato un salto di qualità nella repressione contro gli antifascisti.
Nonostante la repressione nei casi citati si è visto che gli antifascisti non si sono fatti intimidire e si sono opposti strenuamente ai tentativi di dare agibilità politica a squadristi accoltellatori e divulgatori di omofobia e razzismo.
I servi in divisa godono di un impunità che ormai dovrebbe essere chiara a tutti dopo le sentenze ridicole per i fatti di Genova dove anche li il servo in divisa Placanica aveva sparato uccidendo Carlo Giuliani.
Per fortuna l’altro giorno non c’è stato il morto ma l’atto rimane ugualmente indicativo del clima repressivo che stiamo vivendo.
Ancora una volta, contro la deriva autoritaria e le restrizioni di libertà e diritti che ci impongono con il rischio di sprofondare nuovamente nei tempi bui del ventennio fascista, ribadiamo la necessità dell’antifascismo militante come pratica quotidiana per ricacciare indietro la feccia nera.
Ma antifascismo è anche opporsi alla “democrazia” borghese che altro non è che dittatura della borghesia contro i lavoratori, i proletari,le masse popolari i giovani ribelli e le donne.
Per questo prendiamo ancora una volta atto che non possiamo delegare l’antifascismo alle istituzioni che di fatto sono un tutt’uno con esso ma opporsi dal basso.
L’antifascismo non è reato!
Viva l’antifascismo militante!
Red Block Palermo
di seguito il comunicato dei compagni napoletani:
Comunicato sul presidio di oggi, 26/03/09, sui neofascisti e sullo sparo della polizia
Oggi 26 marzo 2009 si è svolta la giornata antifascista convocata ed organizzata dagli studenti napoletani e altre realtà di movimento.
Fin dal mattino abbiamo organizzato mostre, volantinaggi e interruzioni dei corsi per denunciare il tentativo da parte di organizzazioni neofasciste di infiltrarsi e prendere spazio e agibilità politica nelle nostre facoltà. La forte partecipazione alle mobilitazioni di questi giorni e al presidio di stamattina ha permesso di tenere lontano la feccia neofascista che anche in questa occasione si è presentata armata con l'intento di impedire lo svolgimento delle iniziative in programma nella giornata. Infatti l'episodio di oggi è solo l'ultima di una serie di azioni di lotta.
La prima di queste ha avuto luogo mercoledì 18 marzo, quando i neofascisti di Blocco Studentesco (organizzazione neofascista legata a Casapound) armati di coltelli e spranghe, mentre volantinavano per l'iniziativa (autorizzata dal preside di Giurisprudenza) che si sarebbe dovuta tenere il 26 marzo, hanno tentato di impedire l'ingresso degli studenti nella facoltà di giurisprudenza.
Il giorno seguente, nello stesso luogo, si è tenuto un presidio durante il quale attraverso un volantinaggio sono stati denunciati i fatti del giorno precedente.
Il 24 marzo si è tenuta un'assemblea antifascista alla quale hanno partecipato centinaia di studenti e varie realtà di movimento.
Grazie a tutte queste pressioni, l'autorizzazione è stata revocata, ma abbiamo sentito comunque l'esigenza di rimarcare ,attraverso la giornata di oggi, come l'antifascismo fa e farà sempre parte della nostra lotta contro le politiche repressive di questo e qualsiasi governo.
La giornata si è conclusa con un corteo, partito da Via Marina, fino a palazzo Giusso dove si è tenuta un'assemblea.
In concomitanza con il nostro presidio, ad Acerra si svolgeva la protesta contro l'apertura dell'inceneritore e molti degli studenti che erano lì presenti stavano tornando verso l'Università, mentre altri universitari, preoccupati, gli andavano incontro. Nella stazione di piazza Garibaldi hanno avuto la brutta sorpresa di incontrare di nuovo gruppi di squadristi armati di cinte. Probabilmente non erano napoletani o avevano saputo in piazza che stavano tornando studenti col treno. Ci sono stati perciò momenti di tensione. Ma la cosa più grave è successa fuori la stazione. Lì infatti è arrivata una macchina della polizia. Era una situazione in cui non stava accadendo niente, c'erano solo studenti del movimento fuori la stazione. I poliziotti sono scesi dalla macchina e hanno immediatamente esploso un colpo di pistola (e non con il braccio teso in alto)!! E' stato un gesto inquietante, immotivato, irresponsabile e pericoloso. Sul fatto che non ci fosse nessun presupposto per quel gesto in quel momento ci sono decine di testimonianze di studenti e studentesse che erano lì e di cittadini che erano nella piazza. A questo gesto sono seguiti naturalmente nuovi momenti di tensione. Ma non è affatto vero, come già leggiamo su una serie di siti, che lo sparo sia stato conseguenza di un'aggressione alla volante o di una rissa in corso in quel momento! Ripetiamo, ci sono decine di testimoni oculari. Questo episodio è ulteriore riprova del clima di repressione che viviamo quotidianamente.
Antifasciste e antifascisti di Napoli